Ci sono degli sviluppi nella vicenda della clinica Hacienda Healtcare in Arizona: l’infermiere Nathan Sutherland accusato di aver abusato di una paziente in stato vegetativo si è dichiarato innocente durante il processo tenutosi martedì nella Corte Superiore della Contea di Maricopa.
Incastrato dal DNA, l’infermiere si dichiara innocente
Nathan Sutherland è stato accusato di aver ingravidato una paziente della clinica incapace di opporsi o in grado di capire cosa le stesse succedendo. Le indagini sono iniziate quando la donna ha sorprendentemente partorito il 29 dicembre scorso: “Non avevamo idea che fosse incinta” ha dichiarato un dipendente della clinica. La polizia investigativa è arrivata ad accusare l’infermiere Nathan Sutherland comparando il DNA del bambino con quello degli infermieri: i due DNA combaciavano.

Durante il processo di martedì scorso, l’imputato ha parlato solo per dare il proprio nome e la propria data di nascita al giudice. È subito intervenuto il suo avvocato, David Gregan, che ha ribadito l’innocenza del proprio assistito e ha dichiarato di voler ripetere il test del DNA. Inoltre, l’avvocato ha dichiarato ai media che si batterà per i diritti del proprio assistito: “Il signor Sutherland ha diritto ad un giusto processo legale, ha diritto alla protezione costituzionale proprio come lo siamo io e lei e, infine, proprio come me e lei, ha diritto a una difesa completa. Intendo assicurarmi che riceva tutte queste cose”. Al momento, l’infermiere è detenuto in una prigione della contea di Maricopa con una cauzione di 500.000 dollari in contanti.
Le parole dei genitori della vittima
La clinica Hacienda ha subito preso provvedimenti: l’infermiere Sutherland è stato immediatamente licenziato non appena la clinica ha appreso la notizia del suo arresto. Riguardo l’accaduto, l’Hacienda ha dichiarato: “Faremo tutto quanto è in nostro potere per garantire giustizia in questo caso”. E ha aggiunto: “Nelle ultime due settimane, il team Hacienda ha aumentato le misure di sicurezza per garantire la sicurezza dei nostri pazienti. Continueremo a farlo e continueremo a rivedere e migliorare ciò che è già un processo di controllo approfondito per gli operatori sanitari dell’Hacienda: non tollereremo alcun maltrattamento di un paziente della clinica, né ci fermeremo finché tutti i pazienti non saranno al sicuro”.

Infine, anche i genitori della vittima hanno rilasciato dichiarazioni alla CNN, tenendoci a precisare che la figlia soffre di “significative disabilità intellettive”, ma è in grado di muoversi e risponde ai suoni. “Prova emozioni, le piace che qualcuno le legga libri, ama la musica soft ed è in grado di rispondere alle persone con cui ha familiarità”, hanno detto i genitori.