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Suicidio Greco, la rabbia dei figli: “Chiediamo a Salvini di prendere il fascicolo e vedere gli errori”

Pubblicato: 04/03/2019 17:46

Sapeva che denunciare la mafia avrebbe messo a repentaglio la sua vita ma questo non è stato d’ostacolo ai suoi principi morali e alla sua onestà. Mercoledì, a 57 anni, Rocco Greco (anche Riccardo, per gli amici) si è tolto la vita, sparandosi. All’indomani dal drammatico gesto del padre, è arrivato l’appello dei figli dell’imprenditore: “Chiediamo a Salvini di prendere il fascicolo e vedere gli errori“.

Suicida Rocco Greco, la tacita vittoria della mafia

Quella di Rocco Greco purtroppo è una storia che accomuna molto di coloro che hanno trovato il coraggio di denunciare la mafia, li stessi che in altrettanti sono stati accomunati dal medesimo triste destino. Tra chi ha provato a ribellarsi qualcuno è stato ucciso o, come in questo caso, si è ucciso per l’impossibilità di riuscire a sopportare una situazione così opprimente. Era il 2007 quando Rocco Greco, per la prima volta, aveva deciso di combattere la mafia denunciando chi da tempo gli chiedeva il pizzo indisturbato. Un gesto forte, condiviso da altri imprenditori che come lui versavano nella stessa situazione e che riuscì a far mettere le manette a 11 persone.

rocco greco
Il manifesto funebre dell’imprenditore morto suicida, Rocco Greco. Fonte/Mattino5

La rabbia dei figli: l’appello a Matteo Salvini

Il suo gesto però, l’eroica ribellione di una vittima al potere della Stidda e di Cosa Nostra, l’ha ridotto ad essere vittima di sé stessa. Come raccontarono i figli, lo Stato riservava dei dubbi sulla figura di Greco che sebbene fosse stato uno dei pochi imprenditori a denunciare la mafia, non era del tutto convinto che prima della denuncia Greco non avesse avuto dei contatti. Una riserva, come detto, che però lo ha condannato ed emarginato dall’ambito lavorativo: il Viminale deciso di non accettare l’iscrizione di Greco nella White list, impedendo alla sua azienda di partecipare alle ricostruzioni post sisma in Centro Italia per non incorrere nel rischio “infiltrazioni mafiose“. L’inizio del declino lavorativo, un paradossale rovesciamento che nessun ricorso ha saputo sanare.  Ora Rocco Greco, non può più combattere contro la mafia perché non c’è più, inginocchiato di fronte all’impossibilità di battersi da solo contro qualcosa di così grande, nel deserto.

Rocco Greco, l’imprenditore morto suicida dopo aver denunciato la mafia. Fonte/Mattino5

Un processo contro il coraggio

I più adirati all’indomani dal suo suicidio sono i figli stessi che non possono accettare la morte di un padre, un omicidio che si porta sulle spalle la mafia pur senza esser stata lei a premere il grilletto. “Prima come vittima di magia, poi dal gabbio i mafiosi lo hanno accusato: è stato avviato a suo carico un procedimento penale, un fardello troppo pesante” ha raccontato la figlia di Greco a Mattino5. L’appello dei figli raggiunge il ministro Salvini: “Chiediamo a Salvini di prendere il fascicolo – hanno tuonato sempre a Mattino5 – E vedere gli errori“.

*in evidenza: i figli di Rocco Greco a Mattino5