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Zia e nipote morti a Modena, ombre sulla famiglia del bimbo di 5 anni

Pubblicato: 19/03/2019 12:18

Dopo la tragedia accaduta a Modena che ha visto una zia di 47 anni, Silvia Pellacani, gettarsi dal decimo piano del palazzo in cui viveva con Giacomo, il nipotino di 5 anni, figlio di suo fratello, parla una barista amica della donna e racconta di non credere all’ipotesi del suicidio, rivelando che in realtà il bambino trovava solo nella zia conforto, perché con la sua famiglia non stava bene. Le sue rivelazioni potrebbero offrire una chiave di lettura diversa dell’accaduto.

Per la sua amica, Silvia non si è suicidata

La barista di Modena che serviva il caffè tutti i giorni a Silvia, Giorgia, si è presentata come un’amica della 47enne alle telecamere di Pomeriggio Cinque. Le sue rivelazioni mettono fortemente in discussione quanto ipotizzato finora, ovvero che la donna, un ingegnere informatico, si sia gettata volontariamente dal suo appartamento al decimo piano di un palazzo di Modena per porre fine alla sua vita e a quella del nipotino perché affetta da disturbi psichici.

Modena, un'amica di Silvia, la zia che si è gettata dal decimo piano insieme al nipote getta ombre sulla famiglia del bambino
Giorgia, l’amica di Silvia Pellacani. Fotogramma Pomeriggio Cinque

La sua amica ritiene che Silvia non si sia suicidata ma che, se anche lo avesse fatto, il suo sia stato un gesto disperato risultato del fatto che non vedeva alcuna alternativa – nemmeno la denuncia – per salvare suo nipote da una situazione familiare non facile, perché il bambino “soffriva in quella famiglia e l’unica persona in cui trovava conforto era Silvia“. Secondo Giorgia, il bambino non era sereno e la sua amica non si sarebbe suicidata: “Io quando l’ho visto mi ero accorta che c’era qualcosa che non andava, per questo io non credo che sia stata una pazza e anzi io non credo neanche che si sia suicidata (…) aveva una situazione appunto familiare molto delicata e si sarebbe fatta in quattro per suo nipote“. Dunque, l’amica di Silvia non pensa che la 47enne si sia tolta la vita, ma ritiene che se anche avesse deciso di compiere il gesto estremo e ingiustificabile lo avrebbe fatto paradossalmente con l’intenzione di porre fine alle sofferenze di suo nipote: “Non credo assolutamente che si sia suicidata e se si è suicidata, le posso assicurare che veramente è stata presa da una disperazione talmente grande che ha voluto portare via lei questo ragazzino da una situazione che non poteva più sopportare, noi c’eravamo accorti che non stava più bene“.

La situazione familiare del bambino

La presunta situazione familiare “molto delicata” dalla quale questa zia di Modena avrebbe tentato di portare via il nipotino di 5 anni uccidendolo e suicidandosi viene così descritta dalla sua amica: “Da quello che diceva lei aveva una situazione familiare molto pesante (il nipotino, ndr), cercava di portare via questo bimbo che piangeva, stava male. (…) Secondo lei, questo bimbo aveva delle turbe, io lo vidi una volta che venne in bar ed effettivamente era un bambino che secondo me aveva avuto dei traumi o qualche problema, lei infatti si è sempre sentita incompresa perché aveva cercato di parlarne con altre persone ovviamente, da quanto mi aveva detto, e non era riuscita a risolvere la situazione, perché lei amava questo bimbo“.

Modena, parla un'amica della zia che si è gettata dal decimo piano con il nipotino
Silvia Pellacani. Fotogramma Pomeriggio Cinque

Le dichiarazioni di Giorgia sembrerebbero gettare delle ombre sulla famiglia del bambino, dopo che ieri la madre distrutta dal dolore aveva dichiarato: “Lo sapevo che finiva così. Me lo ero immaginata un miliardo di volte“. L’amica della zia del piccolo Giacomo ha dichiarato che il bambino veniva da una situazione familiare “molto triste” e che Silvia voleva solo allontanarlo da quel contesto, purtroppo scegliendo di suicidarsi e ucciderlo, secondo quanto si è appreso sulla tragedia fino a questo momento, gli inquirenti hanno infatti scartato l’ipotesi di un incidente o di un intervento esterno dal momento che l’appartamento della donna era chiuso dall’interno. L’amica della zia di 47 annni ha poi voluto spiegare che Silvia non era la persona disturbata descritta dalle cronache: “Veniva tutti i giorni sorridendo, era ben voluta, non era una pazza, non era una strascicata, come è stata descritta, era una persona normale“. Secondo Giorgia, la decisione di togliersi la vita sarebbe arrivata solo per disperazione, perché Silvia non vedeva altre alternative, nemmeno l’ipotesi di denunciare i genitori del nipote: “Se è arrivata a fare quello che ha fatto era perché era veramente disperata, ha sofferto come un cane, non ce la faceva più ed è arrivata a fare questa cosa“.