Voleva vincere più di ogni altra cosa, ha confessato Caterina Balivo, ripensando alla sua esperienza a Miss Italia. Ma quell’anno, era il 1999, a vincere il titolo di più bella d’Italia fu Manlia Nazzaro.
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti: Caterina è una mamma, conduttrice di uno dei programmi di punta del pomeriggio di Rai 1. Eppure il ricordo di quel boccone amaro è ancora persistente. Non nasconde, la Balivo, di averci pianto. Ma dopotutto ammette che è sempre stata molto esigente con se stessa, in tutto quello che fa.
Quel terzo posto a Miss Italia
“Mia madre mi accompagnò solo alla tappa nazionale” comincia il suo racconto la conduttrice campana alla rubrica del Corriere della Sera, Liberi Tutti.
“Ho pianto per anni” ha proseguito la testimone di Kim Rossi Stuart.”Perché volevo vincere. Ma la fascia andò a Manila Nazzaro che aveva i numeri per arrivare prima: alta un metro e ottanta, con degli occhi azzurri pazzeschi. Ma purtroppo ho un grande pregio, che poi è anche il mio peggior difetto: sono molto competitiva e questo significa che non ti godi mai nulla“.
La competitività di Caterina
In Caterina, quindi, è sempre stata molto spiccata questa competitività. “Ho sempre voluto essere la più bella, la più brava, ma a quasi 40 anni ho capito che su qualcosa bisogna mollare“.
Così come è accaduto con l’università. “Mi mancano 8 esami, perché feci la scelta più faticosa e meno conciliabile con il lavoro: rimanere iscritta a L’Orientale di Napoli, dove c’erano dei professori noti a livello internazionale” ha aggiunto.
Grazie alla tenacia
Quindi ha messo da parte gli studi, ma con tenacia, nonostante il terzo posto a Miss Italia, ha continuato a combattere per arrivare dove è adesso. E lo ha fatto al costo di ogni singolo sacrificio.
“Ho fatto da sola, elemosinando passaggi per tornare a casa. Non ho vissuto la favola dell’agente che ti nota per strada: mi sono sempre sudata ogni cosa, ho faticato, ho sgomitato e mi sono imposta“.