Stefania Sandrelli, icona del cinema italiano, si racconta in un’intervista a Il Corriere della Sera, in cui ripercorre alcuni momenti importanti dei suoi 72 anni. L’attrice parla anche della morte dell’ex marito Nicky Pende, noto chirurgo e playboy romano degli anni Sessanta. La Sandrelli ha avuto una burrascosa relazione con lui, da cui ha avuto anche un figlio, Vito.
Sandrelli e il figlio Vito: con Nicky Pende un rapporto burrascoso
Stefania Sandrelli e Nicky Pende sono stati sposati per circa 4 anni, negli anni Settanta. L’attrice racconta come il chirurgo avesse un lato oscuro, che ha reso difficili sia i rapporti con lei che con il figlio Vito. Mentre con Stefania Sandrelli non si è mai recuperato la relazione, almeno Vito, che ha percorso le sue orme diventando chirurgo laparoscopico, è riuscito a superare i contrasti.
“La riconciliazione non c’è stata ma le motivazioni lui le conosceva bene. Non è che io gli ho tolto il saluto: è lui che ha fatto in modo di rimanere solo“, racconta l’attrice, “Mi dispiace molto perché è davvero morto solo, solo, solo. E questa è la cosa che più mi fa male e il dolore lo sentirò ancora per molto tempo. D’altronde abbiamo avuto anche una bellissima vita insieme e cerco di ricordarmi questa. Comunque sia, è importante che suo figlio si sia riappacificato con lui“.
L’inaspettata morte di Pende
Tra Vito e Nicky Pende ci sono stati momenti di aspri contrasti, che hanno portato il figlio della Sandrelli ad allontanarsi da lui. L’attrice racconta: “Il giorno del funerale guardavo quella bara e non potevo pensare che una persona così vitale, che ho amato così tanto e con cui ho riso da pazzi potesse essere improvvisamente lì. Ma poi ho sentito il meraviglioso discorso a braccio di mio figlio, che proprio non mi aspettavo. Ed è stato come una magia che ha chiuso il cerchio. Non dico che fossi felice, ma serena, pacificata, sì“.
Purtroppo Pende non ha voluto riallacciare i rapporti prima della sua improvvisa morte: “Nessuno ci ha avvertito, sa? L’ospedale ha preteso l’autopsia perché anche loro non si capacitavano… È morto per un problema al sangue. Gli hanno chiesto: ‘Chiamiamo suo figlio che è medico?’. E lui: ‘No, non abbiamo buoni rapporti’. Le pare che per una questione di privacy il medico non ha potuto avvertire Vito, il figlio del paziente che poi il giorno dopo è morto? Una follia. Altre persone potevano chiamare e non l’hanno fatto. Non ho parole“.