Pilastro della trasmissione di Maria De Filippi, Giuliano Peparini si è raccontato in un’intervista. Il direttore artistico di Amici ha alle spalle una lunga carriera artistica internazionale, nonostante la sua giovane età. Ma non è stato sempre tutto rosa e fiori. Il 46enne ha trascorso un’infanzia difficile vicino Roma, nei pressi dei Colli Albani. Veniva deriso, giudicato e picchiato per la sua grande passione, la danza.
Il ritorno
Da quando è tornato a Mediaset, il direttore artistico ha ricevuto una miriade di complimenti per le sue coreografie piene di pathos. Gli spettatori sono d’accordo all’unanimità sulle emozioni che Peparini suscita con la sua arte. Ma anche sul fatto che l’anno scorso si sia vista e sentita la sua assenza. Infatti, il ballerino, dopo aver seguito dei progetti fuori dall’Europa, è riapprodato al talent, e nel comunicarlo ha scritto: “Sono tornato per gli artisti, per i giovani, in cui, come sapete, credo profondamente, perché sono il futuro del nostro mondo e della nostra arte. Sono tornato per una squadra, quella di Maria, con cui ho lavorato per cinque anni in maniera stupenda“. Nella puntata di questa sera di Amici19 sicuramente non deluderà le aspettative del suo pubblico.

L’intervista
Ma non è stato sempre così. Dietro la sua bravura e la bellezza delle sue coreografie si cela una profonda tristezza. Dovuta ad un’infanzia difficile trascorsa nelle vicinanze dei Colli Albani, a sud est della Capitale. Il direttore artistico e la sorella, Veronica Peparini, sono cresciuti in una famiglia umile, in una zona che lui stesso ha definito “Far West“. Sognare una carriera da ballerino e provare a realizzare questo desiderio è stato difficilissimo. Ma i pregiudizi, le botte e gli insulti non hanno fermato la sua voglia di ballare. A proposito di quel periodo, durante l’intervista concessa al settimanale Chi, ha ricordato: “Ballare era davvero un tabù, oggi pure, ma allora, se facevi il balletto, eri proprio una femmina, finché ho potuto l’ho tenuto nascosto. Chi me lo ha fatto fare? È una domanda che mi faccio spessissimo. Io mi sono sempre sentito come una formica dentro quel quartiere“.

Peparini ha raccontato anche di quando lo picchiavano come se fosse un punchball, la palla usata dai pugili per allenarsi: “Io ero il punchball della situazione. Le prendevo. Sempre, sistematicamente. E ne ho prese tante. Per me lasciare l’Italia è stato il modo di tornare a respirare, anche se non era mica tanto semplice neanche negli Usa“.

La carriera di Giuliano Peparini
Quando, a soli 16 anni, ha abbandonato l’Italia per andare a vivere negli Stati Uniti, la sua carriera ha iniziato a decollare. Anche negli USA, però, non è stato semplice all’inizio, per via di una fortissima competizione, che Peparini ha saputo affrontare senza scoraggiarsi. “Io venivo dal Far West, ero già pronto“, ha detto. In seguito ha lavorato in Cina, in Russia e in Francia, diventando a 24 anni il primo ballerino del Ballet National de Marseille. Le sue coreografie vengono chiamate tableaux, ovvero quadri, perché sembrano delle tele al cui interno sono raffigurati i balletti, con grafiche, scenografie ed effetti speciali. Ma non finisce qui, perché il super elogiato direttore artistico di Amici è anche impegnato nel sociale. Infatti, quest’anno parteciperà, con una squadra creata da lui, alla “Race for the Cure“. La più grande manifestazione al mondo per la lotta ai tumori al seno si terrà in molte città italiane e, dal 16 al 19 maggio, al Circo Massimo di Roma.