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Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: “Sento il dovere di cercarla viva”

Pubblicato: 12/04/2019 11:59

Con la volontà di aprire un’inchiesta, desiderio espresso dal Vaticano per la prima volta in 36 anni, viene alimentata la speranza di poter arrivare alla verità per quanto riguarda la scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno del 1983. A confermare questo sentore, le parole del fratello di Emanuela che non si arrende all’idea che sua sorella possa essere ancora viva.

Emanuela Orlandi, il passo del Vaticano

Senza un corpo davanti, per Pietro Orlandi non c’è motivo di arrendersi all’idea che sua sorella Emanuela, scomparsa da 36 anni, sia viva. Qualcosa però in questi ultimi mesi si sta muovendo e sembra che la verità sia mano a mano sempre più vicina. Il 4 marzo scorso la legale della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, aveva voluto formulare un’istanza formale al segretario di Stato vaticano, Parolin, chiedendo la riapertura di un preciso loculo all’interno del cimitero teutonico, il più antico cimitero germanico della capitale al confine con il Vaticano.

primo piano in bianco e nero di emanuela orlandi
Emanuela Orlandi, scomparsa nel 1983

Non una ma più segnalazioni giunte anche da uomini della Santa Sede avrebbero indirizzato la famiglia in quella direzione, invitandoli a riaprire quella tomba soggiacente alla statua di un angelo (“cercate dove indica l’angelo“), ove potrebbe trovarsi il corpo di Emanuela. A poche settimane da ciò, la volontà del Vaticano di aprire un’inchiesta sulla scomparsa della ragazza allora 15enne.

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Inutile continuare a negare

Forse in Vaticano si sono resi conto che è inutile continuare a negare, a non collaborare, anche se il comportamento che hanno avuto in passato non potrò mai cancellarlo“, sono le amare e al tempo stesso speranzose parole del fratello di Emanuela, Pietro, rilasciate a Radio Cusano Campus. “Io finché non vedo il corpo di mia sorella, sento il dovere di cercarla viva, però come sensazione mia, da fratello, sento che c’è qualcosa in più questa volta in merito a quella tomba nel cimitero teutonico vaticano rispetto alle segnalazioni del passato“. Il sentore che sotto alla statua dell’angelo possa effettivamente trovarsi il corpo della sorella o, altresì, un indizio per ritrovarla: “Ripeto, perché le segnalazioni che abbiamo ricevuto nell’ultimo anno e mezzo, sono tutte interne alla Santa Sede; e non possono non essere arrivate anche ai vertici del Vaticano“. Qualora il cimitero teutonico non serbasse alcuna novità, Pietro Orlandi si auspica che le indagini continuino con questo ritmo e con questa volontà: “Non segnalazioni anonime ma interne al Vaticano e che ci hanno indirizzato su quella tomba. Questa pertanto è già una cosa da chiarire“.