Giuseppe Conte su tutte le furie dopo la riunione del Consiglio dei Ministri di ieri sera. Il premier italiano si scaglia contro le dichiarazioni di Matteo Salvini che ha annunciato alla stampa lo stralcio della misura “Salva Roma” dal decreto legge crescita. “Il Cdm è un organo collegiale – pare abbia replicato Conte con toni sopra le righe al Ministro dell’Interno, dichiarazioni poi riportate all’Adnkronos – non siamo qui a fare i tuoi passacarte. Devi portare rispetto a me e a ciascuno dei ministri che siedono intorno a questo tavolo“. Parole forti che renderebbero palese una tensione palpabile all’interno del Cdm.
Caos “Salva Roma”: Di Maio in ritardo al Cdm, Conte sbotta contro Salvini
Martedì di tensione a Palazzo Chigi. Per il Consiglio dei Ministri sul decreto Crescita mancano alcuni componenti del Movimento 5 stelle, tra cui Luigi Di Maio (che si trova alla trasmissione Di Martedì su La7) e Danilo Toninelli. Non manca di farlo notare Matteo Salvini: “Quando si parla di crescita è importante esserci. Lo stralcio del ‘Salva Roma’ dal decreto l’ho concordato con chi c’era – ma poi precisa – Nessuna crisi di governo, l’Italia ha bisogno di un governo per 4 anni. Il mio rapporto è con il M5S è buono, non ho tempo e voglia per litigare con nessuno“. Sulla vicenda di Armando Siri, Salvini replica che rimarrà al suo posto.
Meno burocrazia e tasse per le imprese, soprattutto quelle piccole e medie; difesa Made in Italy e dei marchi storici italiani; lotta alla contraffazione e rimborsi ai risparmiatori truffati; incentivi fiscali per il rientro di giovani e lavoratori italiani emigrati all’estero. pic.twitter.com/YVyP8IlRsx
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 23 aprile 2019
“Il Cdm è stato spostato avanti di un’ora. Non c’è nessuna ripicca e non ci facciamo dispetti – ha replicato Di Maio a Floris sul suo ritardo – Il lavoro che facciamo ogni giorno è quello che cerchiamo di portare avanti per migliorare la qualità della vita degli italiani: finisco qui e li raggiungo, in ogni caso la relatrice è la ministra Lezzi“. Subito dopo però precisa: “Non nego tuttavia che c’è una forte discussione nel Governo, anche tra noi e la Lega, perché il tema del caso Siri non è un tema qualunque“.