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Locri, Lucano allertato da un amico magistrato: “Non parlare al telefono”

Pubblicato: 29/04/2019 12:17

Non ha pace il sindaco di Riace. Lo scorso 11 aprile il Gup del Tribunale di Locri ha rinviato a giudizio Mimmo Lucano, indagato, insieme ad altre 26 persone, nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione dei migranti a Riace. E ora, a proposito di quell’indagine, è uscita un’altra notizia. Un magistrato, amico di Lucano, gli forniva preziosi “consigli” su come comportarsi.

Un’inchiesta anche sul magistrato amico di Lucano

Si chiama Emilio Sirianni ed è un magistrato della Corte d’appello di Catanzaro. È lui l’amico di Mimmo Lucano che gli forniva informazioni sull’atteggiamento da tenere durante l’indagine da parte della Procura di Locri. Sopratutto ha consigliato al sindaco di “non parlare al telefono” per le possibili intercettazioni e di cancellare le email che si sono scambiati. E proprio sulla base di intercettazioni è stato aperto un fascicolo esplorativo anche su Sirianni. Il magistrato è stato inserito nel registro degli indagati per favoreggiamento.

Sede della Corte d'Appello di Catanzaro. Immagine: Sito Ufficiale della Corte di Appello di Catanzaro
Sede della Corte d’Appello di Catanzaro. Immagine: Sito Ufficiale della Corte di Appello di Catanzaro

Al termine delle indagini preliminari, però, la Procura ha chiesto di archiviare l’inchiesta. Su Il Giornale si leggono le dure parole degli inquirenti nei confronti di Emilio Sirianni: “Il contegno mantenuto è stato poco consono a una persona appartenente all’ordinamento giudiziario, la quale peraltro era consapevole di parlare con persona indagata. In svariate occasioni il dottor Sirianni ha allertato il Lucano a parlare di persona con lui evitando comunicazioni telefoniche“.

Il magistrato Emilio Sirianni con il sindaco Domenico Lucano. Immagine: YouTube
Il magistrato Emilio Sirianni con il sindaco Domenico Lucano. Immagine: YouTube

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Consigliere permanente

Luigi D’Alessio, procuratore della Repubblica di Locri, nell’atto conclusivo dell’inchiesta, ha definito Sirianni “Permanente consiliori“. Ovvero un consigliere di fiducia di Mimmo Lucano. Colui che gli ha fornito consigli utili su come comportarsi e cosa rispondere a chi lo ha accusato. Il procuratore ha scritto: “Nel corso dell’indagine sono emersi costanti rapporti tra il principale indagato, Lucano Domenico, e Sirianni Emilio, magistrato in servizio presso la Corte d’appello di Catanzaro“. Nonostante l’ambigua posizione del magistrato, la Procura di Locri ha ritenuto che non ci fosse un reato: “Dagli atti di indagine è emerso come anche nei casi in cui il Sirianni ha redatto contro deduzioni o note difensive in favore di Lucano, egli in alcun modo ha indicato o suggerito modalità che potessero ritenersi estranee alla versione difensiva o atte a inquinare lo scenario probatorio“.