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Stupro Viterbo, video inviati anche al padre di uno degli indagati: “Butta il cellulare”

Pubblicato: 02/05/2019 12:22

I diretti interessati, Riccardo Licci e Francesco Chiricozzi, hanno parlato di “rapporto consenziente“. I video arrivati alle forze dell’ordine e che hanno portato alla disposizione di un fermo per entrambi mostrerebbero invece un’altra realtà: una violenza definita “raccapricciante”, una sequenza di rapporti sessuali in cui la vittima sarebbe rimasta inerte, tramortita dalle botte.

Non solo: a quanto pare a ritenere quanto accaduto grave e compromettente non son solo gli inquirenti ma anche le persone vicine ai due indagati che hanno visto i filmati. Pare infatti che sia gli amici dei due ragazzi sia, addirittura, il padre di uno di loro, avesse consigliato ai giovani di cancellare le prove di quanto accaduto. Segno del fatto che i video venivano giudicati come qualcosa di scomodo da eliminare.

Nei video, violenza e schernimento

Naturalmente i video non sono stati diffusi, ma gli inquirenti hanno parlato di violenze raccapriccianti. Secondo quanto appreso è ben visibile, in uno dei video, che i due ragazzi avrebbero cercato di capire se la donna era inerme sollevandole un braccio,dopo averla picchiata, per capire se era capace di reagire. Alla vista del braccio che ricadeva molle e inerte al suolo, avrebbero cominciato a brutalizzarla. A turno l’avrebbero violentata, usando anche oggetti, e a deriderla, minacciandola: “T’ammazzo”, le ripetevano, mentre la vittima gemeva in uno stato di semi incoscienza. Nell’ordinanza leggiamo che la ragazza “si trovava in un evidente stato confusionale, ai limiti dell’incoscienza, conseguente sia all’aggressione subita che allo stordimento connesso all’abuso di alcol e ansiolitici”. L’unica preoccupazione dei due indagati, in quella circostanza, sembrava essere la qualità dei video girati: spesso i due parlano di cambi d’inquadratura, perché il buio avrebbe compromesso la chiarezza delle immagini.

Il padre: “Butta subito il telefono”

Poi, lo schernimento: i video mandati nella chat di gruppo del “blocco studentesco” e, nel caso di Licci, al suo stesso padre. In tanti hanno intimato i due giovani di cancellare tutto, capendo probabilmente la gravità di quanto accaduto: Chiricozzi si attiva subito e cancella i video dal cellulare, nonché i filmati delle telecamere del pub Old Manners in cui è avvenuto il fatto. Licci, invece, nonostante i consigli del padre (“Ricca’, butta il telefono subito”) arriva troppo tardi: gli inquirenti lo fermano prima che possa fare qualsiasi cosa. Il Gip Rita Cialoni, nell’ordinanza, racconterà: “L’esame dei messaggi su Whatsapp dà conto di aberranti immagini al chiaro scopo di schernire la malcapitata, esibendo come un trofeo un tale scempio”.

Il legale della vittima: “Si è fidata”

La ragazza, dal canto suo, è ancora sotto choc. Non si ricorda molto della violenza, probabilmente per via del suo stato di inerzia dovuto alle botte e all’alcol bevuto durante la serata. Il suo avvocato, Franco Taorchini, ha riferito ad Adnkronos: “Loro le hanno dato da bere e scherzavano, mi ha detto che le sembravano persone perbene e che per questo si è fidata”. La giovane aveva difficoltà anche a ricordare come è arrivata a casa, raccontando di essersi svegliata molto dolorante, con un livido sull’occhio ed altri in giro per il corpo. “Aveva ferite ben evidenti anche quando l’ho vista io, dopo alcuni giorni”, ha ribadito l’avvocato.

La ragazza non ha per ora rilasciato dichiarazioni pubbliche, la l’avvocato riferisce che per ora continua a ripetere una cosa sola, riguardo ai sui presunti aggressori, sempre le stesse tre parole: “Io li odio”.