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Bruno Vespa a Vieni De Me ricorda le ingiustizie subite dal figlio

Pubblicato: 09/05/2019 16:20

Il noto giornalista e conduttore di Porta a Porta è stato ospite di Caterina Balivo. A Vieni Da Me, Bruno Vespa si è messo dall’altro lato della “barricata” e si è lasciato intervistare.

Vespa ha ripercorso la sua carriera, certamente brillante, ma comunque disseminata di ostacoli. Nel corso degli anni ha dovuto combattere contro maldicenze e gelosie e in alcuni casi a pagarne le spese sono stati anche i suoi figli.

La professione di giornalista

Di certo in Italia Bruno Vespa è tra i giornalisti più apprezzati e stimati, anche per le storie che ha raccolto nel corso della sua carriera. Alcuni ricordi legati al lavoro sono rimasti indelebili nella sua memoria.

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Vespa a Porta a Porta

Memorabile, ad esempio, fu l’intervista a Saddam Hussein:Ci perquisirono completamente, anche la penna…” racconta Vespa. “Perché temevano che ci fosse una cosa tipo James Bond, chi lo sa. Ci diedero i loro taccuini e le loro matite e io andai così, praticamente nudo, anche se naturalmente ero vestito. Ed ero solo perché non ricevetti dal governo l’autorizzazione per intervistare Saddam e dovetti farla non nella mia lingua perché ero completamente privo di assistenza diplomatica. Se lui mi metteva in soggezione? Accidenti! Quando un dittatore non si può evitare bisogna sceglierselo“.

Le invidie e le cattiverie

Ripercorrendo gli esordi ha detto: “Ho fatto le prime interviste a personaggi della musica classica a metà degli anni 60. Avevo 20 anni, anzi 18“. Poi è arrivata la popolarità e con essa le invidie. “Credo di essere stato fortunato e la mia famiglia ha avuto di riflesso una parte di questa fortuna” riflette il giornalista con la Balivo. “Però la notorietà  porta alle invidie, che toccano tutti. Io non sono invidioso perché mia nonna, da bambino, mi ha insegnato a frequentare gente migliore di me. L’invidia non la conosco, ma l’ho subita” dichiara.

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Bruno Vespa ospite a Vieni Da Me

Suo figlio in particolare ne ha subito le conseguenze, quando qualcuno mise in giro voci false sul suo conto. “Un giornalista, una volta, disse che mio figlio aveva partecipato ad un concorso notarile da raccomandato, ma lui non ha mai fatto un concorso da notaio e dopo smentirono“.

Ultimo Aggiornamento: 09/05/2019 16:21