A più di un mese di distanza dai fatti accaduti il 2 aprile a Torre Maura, è stata depositata un’informativa in Procura per denunciare 41 persone. Le accuse vanno da incendio doloso a rapina, da danneggiamento a interruzione di pubblico servizio e manifestazione non preavvisata, da istigazione all’odio razziale ad apologia del fascismo.
L’inchiesta sui fatti di Torre Maura
L’inchiesta per i disordini avvenuti nel quartiere di Torre Maura, a Roma, il 2 aprile, era stata aperta immediatamente. Le proteste contro le 70 persone di etnia rom che dovevano essere ricollocate in un centro di accoglienza, sono state molto violente. Così gli uomini della Digos della Capitale hanno avviato delle indagini. Adesso hanno depositato in Procura un’informativa con la quale sono stati segnalati alcuni esponenti di estrema destra. Tra loro anche alcuni residenti del quartiere. In tutto si tratta di 41 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di ciò che è accaduto. Le ipotesi di reato sono diverse: incendio doloso, istigazione all’odio razziale, apologia del fascismo, interruzione di pubblico servizio, danneggiamento. Rapina è, invece, l’accusa mossa contro chi calpestò il pane destinato ai nomadi mentre urlava frasi come “Devono morire di fame” e “Dobbiamo bruciarli vivi“.

La denuncia
Quello di Torre Maura è stato solo il primo episodio di violenza e brutalità ai danni di famiglie rom nella Capitale. Casi che sono destinati ad aumentare se non si interviene al più presto per frenare questa ondata di odio. È di qualche giorno fa la vicenda di Casal Bruciato, dove, con modalità simili, è infuriata la protesta. Il 9 maggio, l’Associazione 21 luglio e i Radicali hanno presentato un esposto in procura. La denuncia riguarda almeno tre episodi in cui viene ipotizzato il reato di minaccia, di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale ed etnica e di radunata sediziosa.

Nell’esposto, a proposito del pane sottratto ai volontari quel 2 aprile a Torre Maura, si legge: “L’episodio si è caratterizzato anche per la peculiare violenza dell’iniziativa nell’impedire l’approvvigionamento di cibo in favore delle persone che avrebbero dovuto essere ospitate nella struttura“.
Immagine in evidenza: Ansa