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Cannabis light: confusione e proteste dopo la sentenza della Cassazione

Pubblicato: 01/06/2019 13:49

Dopo la discussa sentenza di giovedì 30 maggio emessa dalla Suprema Corte di Cassazione, c’è una gran confusione sul futuro della cannabis light in Italia. Da un lato si profila una brusca battuta d’arresto per un commercio in grande espansione, che dà lavoro a migliaia di persone nel nostro Paese. Ma dall’altra ci sono gli aspetti poco chiari dell’informazione provvisoria emessa dalla Corte. A gettare benzina sul fuoco della polemica intervengono poi i commenti diametralmente opposti di chi esulta per la sentenza e di chi la critica.

Le reazioni opposte alla sentenza della Corte

Salvini, Fontana, Pillon, Meloni e Gandolfini esultano, dichiarandosi favorevoli alla scelta della Corte. No alla droga, senza se e senza ma”, è il mantra che Lega e FdI ripetono da mesi. I 5 Stelle, che per anni hanno lottato per la liberalizzazione della cannabis, al momento restano in silenzio. Tanti altri invece attaccano la sentenza. Per Riccardo Ricci, presidente dell’Associazione italiana cannabis light, “è una tragedia”. Il segretario di +Europa, Benedetto Della Vedova parla di inutile furia proibizionista di Salvini e Fontana”. “Di marijuana non è mai morto nessuno”, ha affermato Vasco Rossi durante il suo ultimo concerto a Milano, definendo “una vergogna vietare la cannabis light”. Ma soprattutto, protestano i numerosi commercianti che dal 2016 hanno deciso di investire in questo settore. Secondo i dati del Consorzio Nazionale Tutela Canapa, la cannabis light ha creato oltre 10mila posti di lavoro e circa 150 milioni di introito solo nel 2018.

Incertezza e confusione dopo la decisione della Corte

Cosa succederà adesso? Secondo la sentenza emessa dalle Sezioni Unite della Cassazione è illegale la vendita di foglie, inflorescenze, olio, resina di cannabis, a meno che “siano in concreto privi di efficacia drogante”. Ma il principio alla base della cannabis light è proprio l’assenza di effetti droganti, dovuta al bassissimo livello di THC (max 0,6%), il principio attivo che dà alla marijuana l’effetto psicotico. Non è dunque chiaro cosa la sentenza comporterà in concreto sul mercato della cannabis leggera. Per ora, si è solo alimentata la confusione su un tema delicato su cui i politici, e non solo, si scontrano da mesi. Per fare chiarezza si dovranno dunque aspettare le motivazioni della sentenza, che saranno depositate nelle prossime settimane.

Canapa
Immagine di repertorio