Vai al contenuto

Desirée Piovanelli, Giovanni Erra riascoltato in Procura

Pubblicato: 21/06/2019 15:57

Il ritrovamento di un Dna sconosciuto e le nuove ipotesi su un presunto giro di pedofilia hanno portato alla riapertura delle indagini sul caso dell’omicidio di Desirée Piovanelli.

Giovanni Erra, condannato a 30 anni per l’omicidio della 15enne, è stato riascoltato in Procura in ambito d’indagini, ed ha rilasciato la sua deposizione. Erra in questo momento sta preparando insieme ai suoi legali un’istanza di revisione del processo: l’uomo, attualmente 53enne, si è sempre dichiarato innocente.

Erra si è sempre dichiarato estraneo ai fatti

Da tempo, Erra ha cominciato a chiedere di essere ascoltato: l’uomo ha addirittura inviato una lettera a Barbara D’Urso a Pomeriggio Cinque, dichiarando di voler rivendicare la sua innocenza e chiedendo un aiuto alla conduttrice. L’uomo, però, è stato sentito dal Sostituto Procuratore Barbara lenzi non propriamente per dare la sua versione dei fatti, bensì per essere interrogato.

La pista della pedofilia

Un anno fa, infatti, Maurizio Piovanelli, padre di Desirée, aveva chiesto la riapertura delle indagini perché presumeva che dietro la morte della figlia ci potesse essere un giro di pedofili, persone che potevano aver “commissionato” la ricerca di giovani ragazze allo scopo di abusarle. Secondo Piovanelli, il capo di tale organizzazione avrebbe potuto essere addirittura l’uomo che forniva la droga a Erra (al tempo del delitto, l’uomo era infatti uno spazzatore).

Antonio Cozza e Nicodemo Gentile, avvocati di Erra, hanno spiegato che “Erra si è detto assolutamente estraneo a qualsiasi giro di pedofilia che è l’aspetto sul quale verte la nuova inchiesta”. Sul tema, i legali hanno comunque specificato che “Erra ha risposto a tutte le domande del pm. Lui si è detto estraneo alla pedofilia, ma non sa se dietro il delitto possa esserci stata questa ipotesi“.

È stato inoltre fatto presente che l’attenzione di Erra è al momento focalizzata sulla revisione del processo: “Stiamo lavorando alla revisione del processo, ma non abbiamo ancora depositato istanza”.

(immagine in alto: Ansa)