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L’Ilva potrebbe chiudere il 6 settembre: l’ultimatum di ArcelorMittal

Pubblicato: 26/06/2019 22:24

L’ex Ilva è di nuovo al centro di una crisi: il 6 settembre, come ha annunciato l’amministratore delegato di ArcelorMittal, gli impianti potrebbero chiudere. La causa è la caduta dell’immunità penale garantita ai vertici della società, come prevede una norma contenuta nel Decreto Crescita. Geert Van Poelvoorde ha dichiarato che se il governo non si attiverà per ripristinare la tutela legale per i reati contro la salute e la sicurezza sul lavoro gli impianti chiuderanno. I manager della multinazionale sono per il momento responsabili solo per il piano ambientale.

L’Ilva potrebbe chiudere il 6 settembre

L’impianto industriale di Taranto potrebbe avere solo altri due mesi di vita, come ha reso noto l’ad Geert Van Poelvoorde. “Il governo continua a dirci di non preoccuparci, che troverà una soluzione, ma finora non c’è niente. Quindi il 6 settembre l’impianto chiuderà. Abbiamo ancora due mesi, spero che il Governo trovi una soluzione, siamo aperti a discutere“, ha dichiarato. L’amministratore ha continuato dicendo che non manderà i suoi manager a “essere responsabili penalmente” in un impianto già posto sotto sequestro.

Van Poelvoorde ha dichiarato di avere fiducia nel governo e che il piano ambientale per il risanamento sta andando avanti: “Non rallentiamo e aspettiamo che il governo trovi una soluzione perché non c’è motivo per cui ci mandino via. Ma apparentemente non vedono questo problema grave come lo vediamo noi e quindi hanno detto che lo risolveranno, lavorando a una soluzione legale“.

Il voto contro la proroga dell’immunità penale

L’ultimatum di ArcelorMittal è arrivato poco dopo il voto delle Commissioni di Industria e Finanza contro l’ordine del giorno presentato da Teresa Bellanova. La senatrice del PD, come ha raccontato a Radio Radicale il senatore Mario Turco del Movimento 5 Stelle, ha presentato un ordine per ripristinare l’immunità oltre il 6 settembre, quando la norma del Decreto Crescita entrerà in vigore. Il governo, i 5Stelle Lega e LeU hanno votato contro e la proposta di Bellanova è stata così respinta.

Una risposta è arrivata per il momento dal ministero dello Sviluppo Economico, le cui fonti hanno fatto trapelare che l’avvio della cassa integrazioneper i lavoratori dell’Ilva tramite comunicato stampa è un atteggiamento irresponsabile che mina l’equilibrio sociale del territorio di Taranto. Un equilibrio messo già a dura prova in questi decenni e che crea allarmismo e tensione, frutto anche delle dichiarazioni dell’ad di ArcelorMittal Europa sulla presunta chiusura dello stabilimento“. Le fonti hanno manifestato la volontà di collaborare con ArcelorMittal per risolvere al meglio la situazione.