Il caso degli affidi illeciti di Reggio Emilia potrebbe diventare una delle pagine più oscure della cronaca giudiziaria degli ultimi anni. D’ora in ora, emergono dettagli sempre più atroci di cosa è accaduto per anni alle famiglie coinvolte nel giro di affidi illeciti, e cosa accadeva anche ai minori che per anni sono stati allontanati.
La vicenda è risultata essere tanto grave e vasta da non poter essere ignorata dal background politico nazionale, tanto che alcuni esponenti del governo e dell’opposizione hanno già commentato la vicenda in modi molto forti.
Le vittime erano famiglie in difficoltà
Ad essere viste come “bersagli” erano le famiglie che vivevano situazioni di difficoltà da qualche punto di vista: problemi economici, o disagi di altro tipo. Il sistema pianificato dalla Onlus piemontese insieme a professionisti nel campo medico e dell’assistenza sociale, nonché il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti. Togliere un bambino ai suoi genitori, senza dei validi motivi, non è facile: per questo nascevano documenti artefatti e perizie pilotate. I disegni dei bambini venivano modificati ad hoc, rappresentando realtà oscene che poi venivano fatte passare come “descrittive” di un contesto familiare di disagio, in realtà inesistente.
I minori venivano portati a costruire dei ricordi falsi: attraverso impulsi elettrici, definiti “macchinetta dei ricordi”, si diceva loro che avrebbero ricordato mentre quello che in realtà avveniva è che venivano innestati nella loro mente ricordi di violenze mai subite.
Dopo essere stati tolti alle famiglie, i bimbi non vedevano più i genitori, che venivano loro dipinti, sempre con un lavaggio del cervello, come “orchi” e figure negative. In un deposito sono state trovate montagne di lettere e giocattoli: erano i regali dei genitori biologici per i loro bambini, a cui non sono mai stati consegnati. I bimbi finivano a famiglie che pagavano per ottenere gli affidi, e a volte i minori sono finiti in situazioni drammatiche: sono emersi almeno due presunti casi di stupri ad opera dei genitori affidatari.
Le dichiarazioni dei politici
Durissime le parole di Luigi Di Maio, che lega quanto avvenuto a un cosiddetto “modello Pd”: “Quello che viene spacciato per un modello nazionale a cui ispirarsi sul tema della tutela dei minori abusati, il modello “Emilia” proposto dal PD, si rivela oggi come un sistema da incubo”. Il lungo post di Facebook si conclude così: “Fra poco partirà una lettera dal mio ufficio al ministero della Famiglia per chiedere una verifica immediata di tutto il sistema di affidi nazionale, perché orrori simili non sono accettabili. E non lo saranno mai!”.
Altrettanto dura la replica del segretario Pd Nicola Zingaretti: “Schifoso e orribile quanto emerge dall’inchiesta “Angeli e Demoni” sulla gestione di minori. Si vada avanti, fino in fondo, per accertare le responsabilità, la verità e per punire i colpevoli senza esitazione. Patetici i tentativi di strumentalizzare politicamente questo dramma”.