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Omicidio Vannini, Leosini su Martina e Federico: “Gogna mediatica, non trovano lavoro”

Pubblicato: 03/07/2019 10:22

Come era previsto, anche la seconda puntata di Storie Maledette incentrata sul caso Vannini ha suscitato una torrenziale quantità di polemiche. Antonio Ciontoli, in questa  seconda puntata, Antonio Ciontoli è apparso ancora più sofferente di come apparisse nella prima: la conversazione con Franca Leosini si è concentrata sulla vita della famiglia Ciontoli dopo la morte di Marco Vannini.

Immediata la reazione della famiglia Vannini: Marina Conte si è dichiarata profondamente contraria a quanto accaduto, dichiarando di non apprezzare la versione di se stesso che Ciontoli ha offerto alle telecamere.

Per la morte di una persona, Antonio Ciontoli che pena si immagina? Lo chiede Franca Leosini ad un uomo in lacrime, che appare sofferente e sopraffatto. E lui, senza indugi, risponde: “L’ergastolo”. Da qui, una contraddizione viene rilevata da Franca Leosini: se la morte di Marco conta quanto un ergastolo, perché i legali di Ciontoli stanno preparando un ricorso per chiedere un alleggerimento di pena? Lo spiega propri Ciontoli, che chiarisce come non abbia “mai avuto la percezione che Marco rischiasse la vita”.

Marina Conte: “Vittimismo indecente”

Non c’è alcuna speranza che i genitori di Marco Vannini perdonino la famiglia Ciontoli. Lo spiega Marina Conte a Il Corriere della Sera, indignata per quanto visto in trasmissione: “Si permette di dire che Marco era come un figlio per lui, ma per un suo figlio avrebbe aspettato tanto ad andare in ospedale? (…) Quest’uomo, che fino a poco fa si lamentava dei giornalisti, da un po’ di tempo ha molta voglia di parlare con un vittimismo indecente”. Sul legame tra Vannini e Ciontoli, la donna commenta: “Vogliono far passare mio figlio per una persona diversa da quella che era e così offendono lui e la nostra famiglia”.

La vita dei giovani Ciontoli

Franca Leosini ha finora mantenuto una posizione piuttosto neutrale sulla vicenda ed ora si sente chiamata in causa. Per spiegare in trasmissione la situazione della famiglia Ciontoli, usa parole molto dure: “I figli di Ciontoli non trovano lavoro proprio a causa della gogna mediatica. Si fanno lavorare anche i carcerati, ma non si dà loro la possibilità di entrare nel mondo del lavoro?”. 

A spiegare ulteriormente quanto la vita dei Ciontoli sia compromessa è proprio Ciontoli: “Io esco solo in orari meno affollati per andare a fare un po’ di spesa. Non solo per la pressione mediatica o gli occhi puntati addosso, il sentirsi additato o insultato. E forse quello sarebbe il minimo. Ma perché stiamo soffrendo anche noi. Federico e Martina Ciontoli vivono lontani dai genitori: “È come vivere in un carcere a cielo aperto. Ecco la vita che conduciamo. Federico e Martina sopravvivono lontano da noi. Vivacchiano e lavoricchiano”.