Continua il braccio di ferro ONG-Viminale, dopo il caso Sea-Watch 3 ora tocca a Mediterranea e alla nave Alan Kurdi, a quest’ultima una motovedetta della Guardia di Finanza ha notificato il divieto d’ingresso e non solo nelle acque italiane.
Alan Kurdi: vietato l’ingresso
È di questa mattina la notizia che dal Viminale è arrivata la notifica di divieto di accesso, transito e sosta per la nave ONG Alan Kurdi. A renderlo noto attraverso un Tweet è Sea Eye che scrive: “Stiamo aspettando in acque internazionali vicino l’isola di Lampedusa. La Guardia di Finanza ci ha notificato la decisione di Salvini. Il porto è chiuso”. Il messaggio continua con l’affermazione che in Germania ci sono 70 città pronte ad ospitare le persone soccorse e si conclude con un appello: “Abbiamo urgente bisogno di un porto sicuro”.
We are waiting in int. waters off the island of Lampedusa. The Guardia di Finanza came by in person to deliver Salvini’s decree:
— sea-eye (@seaeyeorg) 6 luglio 2019
The port is closed.
In Germany, however, more than 70 cities are willing to welcome the rescued persons.
We urgently need a safe port. #AlanKurdi pic.twitter.com/VlSBYSCW6x
Nella tarda serata di ieri l’annuncio di aver soccorso 65 migranti in mare e la rotta verso Lampedusa con un messaggio rivolto al ministro dell’Interno italiano dal quale, i membri della Alan Kurdi, si sono detti non intimiditi. Fin dall’inizio la richiesta è stata quella di un porto sicuro e l’applicazione delle leggi del mare .
With 65 rescued persons on board we are now on our way to Lampedusa.
— sea-eye (@seaeyeorg) 5 luglio 2019
We are not intimidated by a Minister of Interior but instead head towards the nearest port of safety.
The law of the sea applies, even when some government representatives refuse to believe that.#AlanKurdi pic.twitter.com/blVAtWeVnJ
Matteo Salvini da Milano ha ribadito la sua linea: “Malta ha dato un porto ed è un porto sicuro”. E sul divieto d’ingresso dice: “Se disubbidirà ci saranno tutte le conseguenze del caso. Chi infrange le leggi risponde della sua scelta“.
Mediterranea risponde a Matteo Salvini
Intanto è arrivata la risposta di Mediterranea Saving Humans a quanto riferito ieri dal ministro dell’Interno italiano il quale ieri ha scritto sul suo profilo Facebook che Mediterranea rifiutava l’attracco a Malta. L’ONG risponde: “Dopo una notte di scambi con i Centri di coordinamento dei soccorsi di Malta e Italia, è del tutto evidente che partire per il porto de La Valletta nelle attuali condizioni significherebbe mettere a rischio la sicurezza e l’incolumità delle persone a bordo della Alex”.
Una situazione definita drammatica: ““Abbiamo addirittura scoperto che, secondo Itmrcc di Roma, in prossimità dell’arrivo nelle acque territoriali maltesi, Alex dovrebbe caricare di nuovo a bordo, in spregio a qualsiasi norma sulla sicurezza della navigazione, tutte e 41 le persone ed entrare così nel porto di La Valletta’’.