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Treviso, “Se mostri il seno bevi gratis”: cartello del bar accende la polemica

Pubblicato: 06/07/2019 17:56

Lo psicoterapeuta Andrea Sales ha denunciato con un post al vetriolo su Facebook e Instagram l’infelice scoperta in un bar di Treviso. Ieri mattina, infatti, ha postato una foto con un cartello di cattivo gusto trovato in un locale dove, il giorno prima, era entrato per pranzare. Se mostri il seno bevi gratis. Più ce l’hai grosso e più bevi. E se ti porti a casa il barista drink gratis per una settimana”. Queste alcune delle opinabili offerte del bar, che lo psicologo Sales ha voluto punire sui social senza peli sulla lingua: “La squalifica per la donna è disarmante, nelle parole di questo deficiente. La squalifica misurata addirittura per taglia di reggiseno o per disponibilità sessuale. E questo deficiente pensa pure di essere simpatico”, tuona Sales dai suoi profili. La risposta del barista non si è fatta attendere: è solo uno scherzo.

Come al solito, si son formate due fazioni contrapposte sul web

La giustificazione data dal barista trevigiano non ha tuttavia disteso gli animi, anzi. Ogni qual volta ci si imbatte in un episodio degradante per le donne ridotto a semplice goliardia, sul web scoppiano le polemiche. Anche in questo caso, sui social si sono formate due fazioni contrapposte, tra chi consiglia di “farsi una risata” e chi invece trova umiliante e offensivo il cartello. La condanna dello psicologo Andrea Sales su Facebook e Instagram è stata condivisa da centinaia di persone. E numerosissimi sono anche i commenti di sdegno verso il cartello di cattivo gusto affisso al bar “da Angelo” di via Collalto. Il barista accusato però replica al Corriere del Veneto: “Qui c’è da lavorare, non devo difendermi. Poi ognuno pensa ciò che vuole. È solo uno scherzo e nessuno si è mai lamentato. Fino a ieri.

Per lo psicologo il cartello è l’ennesimo episodio lesivo della dignità femminile

Il locale, frequentato spesso da studenti, si è trovato al centro di una bufera mediatica dopo la denuncia dello psicologo indignato dal cartello. Secondo il suo parere, non solo l’affissione ma anche la riduzione a semplice scherzo e l’indifferenza dei clienti abituali rappresentano un campanello d’allarme. Penso a quanto stiamo cadendo in basso. Non si accorge minimamente che in queste parole c’è una forma di violenza così sottile da diventare uno stupro lento e continuato. A cui ci si abitua. Silenziosamente. Dobbiamo ribellarci. Basta con questo vuoto di valori. Perché nessuno degli avventori di questo locale ha mai detto nulla? Perché devo essere io il primo a denunciare questo degrado intellettuale? Il “cartello” è evidentemente appeso da tempo, perché nessuno ha mai sollevato la questione? La dignità della donna non vale più nulla?, scrive imbufalito Sales. Tantissime persone, però, hanno lodato il suo gesto e condiviso la sua rabbia.