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“Marco Vannini si è suicidato”: la provocazione del legale contro Storie Maledette

Pubblicato: 08/07/2019 18:58

Marina Conte, la mamma di Marco Vannini, attraverso una lettera resa pubblica dal suo avvocato Celestino Gnazi e indirizzata alla RAI si è scagliata duramente contro la rappresentazione dei fatti che hanno portato alla morte di suo figlio emersa dalle due puntate speciali di Storie Maledette, il programma della presentatrice Franca Leosini trasmesso sulla TV pubblica, che hanno visto protagonista Antonio Ciontoli, il padre della fidanzata del 20enne di Cerveteri condannato in appello a 5 anni per l’omicidio colposo del giovane. Ospite ieri a Quarto Grado, Marina Conte e il suo avvocato hanno di nuovo criticato la ricostruzione emersa in Storie Maledette dell’omicidio di Marco Vannini. In particolare, il legale sembra criticare il fatto che le parole di Antonio Ciontoli sembrano quasi “fare la spola” al racconto dell’omicidio. L’uomo è stato condannato in primo grado a 14 anni di reclusione e in appello a 5 anni per omicidio colposo. Antonio Ciontoli esplose dalla sua pistola il colpo che provocò la morte di Marco Vannini e al quale seguirono una serie di eventi che sembrano apparire inspiegabili, come il ritardo con cui vennero avvisati i soccorsi, ritardo che secondo i soccorritori che accorsero quella notte complicò il lavoro dei medici per salvare il ragazzo.

Spero che questa persona non parli più di me

La madre di Marco Vannini, si è scagliata contro Franca Leosini, la conduttrice di Storie Maledette che ha condotto una lunga intervista ad Antonio Ciontoli. Pur definendosi “disgustata” dall’uomo, le parole della donna sono contro la rappresentazione fatta di lei da parte della presentatrice. Le sue affermazioni appaiono durissime: “Più che parlare di lui (Antonio Ciontoli, ndr) vorrei parlare della conduttrice (Franca Leosini, ndr) che mi ha fatto passare come una Madonna Addolorata, come una mamma disperata… È vero che io sono una mamma disperata, sono 4 anni che sono alla ricerca della verità e della giustizia per mio figlio, quindi qualunque mamma sarebbe disperata, però, detto questo, io sono una mamma lucida, so quello che dico e quindi mi sono sentita offesa da questa persona e spero che questa persona non parli più di me perché veramente mi ha fatto molto male“.

In ogni caso, dall’intervista condotta da Franca Leosini ad Antonio Ciontoli sembra essere emersa un’importante ammissione. Rispetto al fatto che Marco Vannini la notte del 17 maggio del 2015 in cui morì sia stato sentito dai vicini di casa dei Ciontoli ripetere più volte “scusa, Marti“, Antonio Ciontoli ha ammesso che il ragazzo forse si riferiva a sua figlia Martina per scusarsi per essersi rivolto a lei in modo sbagliato. L’affermazione è stata poi ritrattata da Antonio Ciontoli nel corso dell’intervista che è ritornato alla versione sempre sostenuta. Finora, infatti, l’uomo aveva sempre sostenuto che Marco Vannini quella notte dicesse “scusa, Massi, riferendosi al suo datore di lavoro. Una bugia, secondo Marina Conte, che a Quarto Grado ha detto che secondo lei, prima che suo figlio fosse ucciso, nella casa a Ladispoli della sua fidanzata, c’era stato un litigio perché Marco Vannini non voleva fare il concorso per entrare nella Guardia di Finanza e questa cosa, secondo lei, la sua fidanzata “non gliel’avrebbe fatta passare“.

Marco Vannini si è suicidato

Con la mamma di Marco Vannini a Quarto Grado, era anche presente l’avvocato della famiglia, Celestino Gnazi, che ha aspramente criticato la ricostruzione dell’omicidio e dei momenti successivi all’esplosione di quello sparo che uccise Marco Vannini emersa nell’ambito della trasmissione Storie Maledette, durante l’intervista ad Antonio Ciontoli. Dissociandosi dalla versione dell’accaduto emersa, il legale dei genitori di Marco Vannini ha espresso un giudizio assai severo: “Quando si dicono certe cose, spacciandole per verità, non ci sto, perché il prossimo step sa quale sarà? Dire che Marco Vannini si è suicidato!“.

Questa affermazione molto forte del legale viene motivata con una severa critica alla ricostruzione dei fatti emersa da Storie Maledette che sembrerebbe apparire quanto meno tendenziosa ai suoi occhi: “Nel momento in cui si dice, e non l’ha detto Ciontoli, (il riferimento sembrerebbe alla conduttrice, Franca Leosini, ndr) che Marco Vannini non si era nemmeno accorto di essere stato colpito da un colpo di arma da fuoco che gli aveva bucato polmoni, cuore e costole perché se se ne fosse accorto avrebbe lui sollecitato l’invio di un’ambulanza, significa che la prossima volta nessuno avrà vergogna di dire che si è suicidato“. Il legale ha quindi concluso che di questo passo “qualcuno dirà che Marco Vannini si è suicidato e qualcuno ci crederà pure“.

Ultimo Aggiornamento: 10/02/2020 15:38