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Padova, accoltellato mentre difende l’amica dall’ex: si sveglia dal coma, ora è teste chiave

Pubblicato: 23/07/2019 09:06

È trascorso un mese dall’aggressione in cui Marianna Sandonà, una donna di 43 anni di Vicenza, è stata uccisa dall’ex Luigi Segnini. La donna presagiva, ancor prima di recarsi a quello che avrebbe dovuto essere “l’ultimo incontro” con l’ex, che sarebbe potuto accaderle qualcosa e per questo aveva chiesto all’amico Paolo Zorzi, 45enne, di accompagnarla. Rimasto anche lui ferito, dopo un mese di coma, Zorzi si è risvegliato.

L’aggressione: Marianna temeva l’aggressione di Segnini

Come raccontato da Il Corriere della Sera, quando Zorzi ha riaperto gli occhi a distanza di un mese dal giorno dell’aggressione, ha chiesto di Marianna Sandonà credendo fosse viva. La 43enne invece, quella sera di un mese fa, aveva perso la vita per mano dell’ex da cui Zorzi aveva cercato di difenderla. Marianna temeva che Segnini, l’ex da cui voleva allontanarsi, avrebbe potuto scagliarsi contro di lei e per questo Zorzi l’aveva accompagnata all’appuntamento.

Si sveglia dal coma e racconta l’aggressione

Quando Segnini, 38enne, si è trovato di fronte all’ex e all’amico, in preda alla furia ha tirato fuori un coltello. Una dinamica che gli inquirenti riescono oggi a ricostruire minuziosamente grazie alla testimonianza di Zorzi, lucido nel raccontare gli ultimi momenti prima di essere aggredito con due coltellate.

Come riporta sempre Il Corriere della Sera, il ricordo è nitido: “É sceso dall’auto con il coltello, gridando come un pazzo“, ha raccontato il 45enne che dopo l’aggressione è entrato in coma per circa un mese. Tanti i dettagli che grazie a Zorzi, ora teste chiave contro Segnini, vengono a galla su quella tragica sera come ad esempio la presenza di una lista di oggetti che l’amica aveva redatto: un elenco di effetti da restituire all’ex compagno, un mero pezzo di carta fatto a pezzi dall’ex con lo stesso coltello con cui l’ha uccisa e con cui ha ferito Zorzi.

Tenta il suicidio dopo l’omicidio dell’ex

Le condizioni dell’uomo, svegliatosi venerdì, ora migliorano e sarà teste chiave per gli inquirenti. Intanto, Luigi Segnini che subito dopo aver ucciso l’ex e aver ferito l’amico aveva tentato di suicidarsi, risulta essere stato dimesso dall’ospedale di Padova e condotto in carcere con pesanti accuse sul capo.

Ultimo Aggiornamento: 23/07/2019 12:35