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Cina e Sudafrica: tigri e leoni uccisi a migliaia per la medicina tradizionale

Pubblicato: 30/07/2019 11:00

Tra le 5mila e 6mila tigri tenute in cattività in Cina e almeno 6mila leoni in Sudafrica: sono i dati dell’inchiesta di World Animal Protection, che ha messo in luce come in molti di questi casi gli allevamenti abbiamo lo scopo di soddisfare la domanda sempre crescente legata alla medicina tradizionale cinese. Prima che alcune parti del loro corpo, come le ossa, siano utilizzate come rimedi per curare le più disparate patologie, i grandi felini devono patire indicibili sofferenze, dalle piccolissime gabbie fino a malattie e deformità.

La situazione in Sudafrica e Cina

Secondo lo studio, in Sudafrica i giovani leoni vengono catturati e portati via alle loro madri, finendo in veri e propri allevamenti intensivi. Dopo essere stati usati per il diletto dei visitatori, sono poi destinati ai safari, dove diventano trofei per i cacciatori: è proprio in questa fase che le ossa sono prelevate ed esportate in Oriente. Per rendere la disponibilità di animali ancora più alta, la riproduzione può avvenire fra esemplari dello stesso branco, fatto che aumenta il rischio di consanguineità e la conseguente insorgenza di gravi deformazioni nei cuccioli.

In Cina, all’interno di alcune grandi strutture che ricordano da vicino gli allevamenti a livello industriale, i ricercatori hanno documentato l’esistenza di lunghissime file di piccole gabbie, di circa 4-7 metri di larghezza, in cui i felini hanno solo il minimo indispensabile per sopravvivere. Tale condizione porta a frequenti disturbi comportamentali, come il camminare ossessivamente in cerchio o il mordersi zampe e coda.

Questi grandi felini sono sfruttati per avidità e denaro e soffrono immensamente in ogni stadio della loro vita – ha dichiarato il dottor Jan Schmidt-Burbach, veterinario e consulente di World Animal ProtectionMolti di questi animali vedranno il mondo solo attraverso le sbarre di una gabbia“.

Dati negativi e speranze per il futuro

Secondo i sondaggi dell’associazione, il 40% degli intervistati in Cina fa uso di medicinali che contengono organi di grandi felini, mentre l’89% dei vietnamiti crede negli effetti positivi di questi prodotti. Sebbene i dati non siano confortanti, la World Animal Protection ha anche sottolineato un trend positivo, rilevando una certa disponibilità delle popolazioni a provare rimedi alternativi, basati per esempio su estratti di origine vegetale.

(In alto: immagine di repertorio)