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Bibbiano, dubbi del Tribunale sul metodo Foti: “Tecnica invasiva e suggestiva”

Pubblicato: 14/08/2019 16:12

La vicenda Bibbiano non è affatto conclusa: continuano le indagini per l’inchiesta Angeli e Demoni e, mentre oggi si è tenuto un interrogatorio fiume ad Andrea Carletti, Sindaco di Bibbiano accusato di abuso d’ufficio, emergono nuovi dettagli riguardanti Claudio Foti.

Pare infatti che il Tribunale di Riesame abbia stabilito l’obbligo di dimora per il Presidente di Hansel & Gretel Onlus, arrivando anche ad alcune conclusioni sulle qualifiche professionali di una delle figure portanti dell’inchiesta.

Obbligo di dimora sì, ma niente domiciliari

Fino a poco fa Foti era agli arresti domiciliari: l’obbligo di dimora non lo costringerà a rimanere tra le mura del suo domicilio ma non potrà lasciare il Comune di residenza. Questa misura, si legge nella relazione del tribunale, “rappresenta una misura minore, ma assicura tuttavia la medesima finalità, cioè l’impossibilità di svolgere psicoterapia, e soprattutto mantenere e stringere contatti con personalità pubbliche, quali amministratori di enti territoriali, altri professionisti, assistenti sociali con la cui partecipazione potrebbe realizzare reati analoghi“.

Un metodo “invasivo e suggestivo”

Sulle motivazioni che avrebbero indotto il tribunale a mantenere un provvedimento costrittivo ci sarebbe il metodo utilizzato dallo psicologo (nonché anche da Sarah Testa e Nadia Bolognini). Il metodo sarebbe stato definito “tecnica invasiva e suggestiva posta in essere nella psicoterapia dei minori” e apparirebbe “connotato da elementi di forte pressione e forzatura, nonché ingerenza nella vita privata dei minori, in violazione della ‘Carta di Noto’ “.

Claudio Foti, oltretutto, avrebbe una sola laurea in lettere compensata da alcuni corsi e formazioni e, come specificato nell’ordinanza, sarebbe privo “delle competenze professionali e scientifiche per esercitare l’attività di psicoterapeuta”.

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Ultimo Aggiornamento: 14/08/2019 16:13

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