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Nadia Toffa: il pensiero di Prandelli e Sabrina Paravicini

Pubblicato: 16/08/2019 11:18

La battaglia di Nadia Toffa ha colpito moltissime persone: amici, vip, colleghi, altre persone malate e anche molti che non la conoscevano. In queste ore l’Italia la saluta per l’ultima volta mentre a Brescia si svolgono i funerali.

Le parole di Cesare Prandelli

Anche Cesare Prandelli ha ricordato Nadia Toffa, anche se non la conosceva personalmente, la sua battaglia lo ha colpito: “Non eravamo amici. Anzi, neppure la conoscevo, ci siamo incontrati e salutati un paio di volte, casualmente, favoriti forse dal fatto che siamo bresciani tutti e due. Sono andato alla camera ardente spinto dal suo coraggio. Nadia ha inviato un messaggio straordinario, soprattutto a quelli che soffrono: c’è la possibilità di vivere, magari non a lungo, ma con grande dignità e senza perdere il sorriso. Lei c’è riuscita. È stata un esempio di forza e combattività“, ha detto al Corriere della Sera.

Il messaggio di Sabrina Paravicini

Anche Sabrina Paravicini ha dedicato un post a Nadia Toffa. L’attrice di Un medico in famiglia ha da poco rivelato al pubblico di avere un tumore e racconta anche lei sui social la sua malattia. “Ieri nessuno aveva voglia di parlare. C’era molta tristezza nell’aria. Una signora anziana a cui avevo regalato un turbante mi si è avvicinata. Le ho chiesto come stava. “Sabrina, hai sentito di quella ragazza della televisione?” Non dice la parola “morta” oggi per noi è una parola troppo dolorosa e il dolore ce lo portiamo dentro e fuori da troppi mesi“, racconta l’attrice. “Le prendo la mano e le dico “si ho saputo e sono molto triste, ma ogni persona ha una storia diversa, ogni persona ha un futuro diverso, non abbia paura, stia tranquilla”“, risponde.

E a Nadia Toffa, intanto, tutti dedicano un pensiero.

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MARTEDÌ TERAPIA Ieri in ospedale nella sala d’attesa c’era un silenzio irreale. C’era ancora molta gente nonostante fosse la settimana di ferragosto. Io dovevo fare il farmaco biologico di mantenimento. Si chiama Herceptin o Trastuzumab. Alle donne risultate positive al Her2 serve a prevenire un’eventuale recidiva. Si fa per circa un anno dopo la chemioterapia. Ho ritrovato le mie compagne di chemio. Ci siamo sorrise. Ieri nessuno aveva voglia di parlare. C’era molta tristezza nell’aria. Una signora anziana a cui avevo regalato un turbante mi si è avvicinata. Le ho chiesto come stava. “Sabrina, hai sentito di quella ragazza della televisione?” Non dice la parola “morta” oggi per noi è una parola troppo dolorosa e il dolore ce lo portiamo dentro e fuori da troppi mesi. Le prendo la mano e le dico “si ho saputo e sono molto triste, ma ogni persona ha una storia diversa, ogni persona ha un futuro diverso, non abbia paura, stia tranquilla”. Lei guarda di lato dove ci sono la figlia e la nipote. Vengono sempre ad accompagnarla, non la lasciano mai sola. Lo so bene, non abbiamo paura per noi, il nostro pensiero di cura e di preoccupazione è per le persone che amiamo e che ci amano. Ci riguardiamo negli occhi. Ci siamo intese. Silenziosamente. Le lascio la mano. L’infermiera la chiama per fare terapia. “Ci vediamo dentro” mi dice. “Certo” . Mi fa un sorriso mentre la figlia e la nipote la portano a fare chemioterapia. ?fino a qui tutto bene? #me #love #life #cancer #cancerfighter #fight #amore #home #cure #therapy #colors #breast #breastcancer

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