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Felice Gimondi, l’amico che era con lui: “È spirato tra le mie braccia”

Pubblicato: 19/08/2019 14:34

A raccontare con tristezza infinita le ultime ore di Felice Gimondi è Domenico Fichera, medico e amico che era con lui in vacanza. In un attimo si è accorto che l’ex ciclista non stava bene e si è precipitato da lui. Il racconto alla Gazzetta.

Qualcosa non andava

Nel pomeriggio Gimondi e l’amico entrano in acqua, si dividono perché l’ex ciclista preferisce stare vicino alla riva. Quando Fichera si gira a guardare l’amico però c’è qualcosa che non va: lo sportivo annaspa nell’acqua di fronte alla spiaggia privata dell’RG Naxos Hotel. “Mi sono affrettato a tornare in spiaggia e, richiamando l’attenzione del bagnino, lo abbiamo recuperato in acqua a due-tre metri di distanza dall’arenile. Testa in giù, avrà bevuto molta acqua“, racconta.

I bagnini hanno fatto di tutto: “È spirato tra le mie braccia“. E ancora: “Quando lo abbiamo recuperato in riva al mare, davanti alla spiaggia privata dell’RG Naxos Hotel, aveva poco polso, ma qualche istante dopo, nonostante i tentativi disperati di rianimazione, massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca operata dal bagnino e dagli operatori del 118, giunti con celerità sul luogo, abbiamo dovuto constatare il decesso“. Il campione di ciclismo, Felice Gimondi aveva 76 anni.

Chi era Felice Gimondi

Felice Gimondi era nato a Sedrina, comincia la sua grande carriera nel 1959, a 17 anni. Nel 1965 diventa professionista e da allora la sua storia è stata costellata di successi, tanto da meritarsi i soprannomi di “Felix de Mondi” e “Nuvola Rossa” da Gianni Brera. A rimanere nella storia del ciclismo soprattutto la lotta contro “il Cannibale” Eddy Merckx: si sono sfidati diverse volte, terminate spesso con la vittoria di Merckx, il cui palmarès è considerato ancora imbattibile.

Domani alle 11 si terranno i funerali, da oggi è aperta la camera ardente. Intanto il Comune di Bergamo vuole dedicargli un monumento.