Il Senato sta vivendo ore di fuoco, dopo le dimissioni di Giuseppe Conte di fronte all’intero emiciclo e un governo giallo-verde ufficialmente al capolinea. A poche ore dal tonante discorso del, a questo punto, ex premier, arriva il colpo di scena del partito di Matteo Salvini. La Lega ritira la mozione di sfiducia. Immediata la replica di Conte, subito seguito da Salvini.
Sfiducia a Conte, Lega ritira la mozione
E’ ancora in corso il dibattito in Senato, dopo che alle 15.20 circa Giuseppe Conte ha comunicato ai parlamentari le sue dimissioni, che rassegnerà ufficialmente questa sera, presentandosi al Quirinale di fronte a Mattarella. Si dibatte ancora in aula, ma, come un fulmine a ciel sereno, arriva la comunicazione del ritiro della mozione di sfiducia da parte della Lega.
Tutto era partito l’8 agosto scorso, quando Salvini aveva presentato mozione formale di sfiducia nei confronti del premier Conte. Una bomba innescata e che oggi ha dato come risultato la caduta dell’attuale governo italiano.
La replica di Giuseppe Conte in Senato
“Mi è giunta la notizia da parte di una agenzia che la mozione di sfiducia è stata ritirata – tuona Conte alla fine della seduta – Torniamo alla cultura delle istituzioni, le istituzioni rappresentano l’amore per i cittadini. Questo passaggio istituzionale è già di per sé molto complesso. Se c’è mancanza di coraggio, non vi preoccupate, me l’assumo io di fronte al Paese che ci guarda. E prendo atto che il leader della Lega manca del coraggio di assumersi le sue responsabilità“. Conte ricorda gli incontri avuti con il Ministro dell’Interno sottolineando la volontà, più volte esplicitata da parte di quest’ultimo, di sfiduciare il premier. “Se Salvini non ha il coraggio, me ne prendo io la responsabilità. Vi ringrazio e ora mi reco dal Presidente della Repubblica“.
Salvini punta il dito contro “l’inciucio tra 5stelle e Pd”
“Sono contento che gli italiani oggi abbiano capito tutti i ‘no’ degli ultimi mesi“. Salvini, intervistato appena uscito dall’aula del Senato e non appena visto Conte dirigersi al Quirinale, motiva il ritiro in extremis della mozione di sfiducia parlando di un presunto inciucio, ordito già da mesi, tra MoVimento5Stelle e Pd. “Se uno dà le dimissioni prima di sentire parlare gli altri… Cosa dovevo fare? Evidentemente le voleva dare” si difende il Ministro dell’Interno. “Ora confido nel Presidente della Repubblica“.