Leonardo DiCaprio da anni si è lanciato attivamente nella lotta a difesa dell’ambiente e anche questa volta non è rimasto indifferente di fronte a quanto sta succedendo al pianeta blu, soprattutto in merito agli incendi che hanno caratterizzato questa calda estate.
Leonardo DiCaprio è preoccupato per quanto sta accadendo nella foresta amazzonica, ha deciso così di agire attivamente con il lancio di un nuovo progetto intitolato Alleanza per la terra.
DiCaprio sugli incendi in Amazzonia
Il 45enne divo di Hollywood, da sempre impegnato in lotte per l’ambiente non è rimasto inerme di fronte ai catastrofici incendi che hanno colpito diverse zone del pianeta. Dalla Siberia alle Canarie, arrivando infine alla foresta amazzonica brasiliana, la Terra sta bruciando di fronte agli occhi inermi di tutto il mondo.
In una serie di post pubblicati sul suo profilo Instagram l’attore ha dedicato diverse riflessioni in merito: “È terrificante pensare che l’Amazzonia sia la più grande foresta pluviale del pianeta, da sola crea il 20% dell’ossigeno. Praticamente sono i polmoni del mondo e sono in fiamme da 16 giorni e senza che i media ne parlino, perché?”
Sempre in altri post l’attore spiega che la foresta amazzonica brasiliana è patria di milioni di persone facenti parte di tribù indigene e circa 3 milioni di specie animali. “La più grande foresta pluviale del mondo è un elemento critico e cruciale per quanto riguarda il clima globale. Senza l’Amazzonia – scrive DiCaprio – non possiamo tenere sotto controllo il riscaldamento globale”.
Contestato per le foto postate
Oltre a tanti commenti di fan e colleghi preoccupati per quanto accaduto, a commentare i post dell’attore ci sono state persone che non erano del tutto d’accordo con Leonardo DiCaprio. Molti sono arrivati persino ad insultarlo e a deriderlo per aver pubblicato una fotografia di un incendio del passato; altri invece hanno ribattuto contestando il fatto che i disboscamenti in Brasile sono stati solo il 9% rispetto a quanto fatto in altri paesi.
Alleanza per la terra
Solo lo scorso luglio Leonardo DiCaprio era sceso in campo con la creazione di un’associazione, anzi un’alleanza tra persone influenti per creare un’organizzazione mondiale a tutela dell’ambiente, della fauna globale, delle biodiversità e dedita alla lotta contro i cambiamenti climatici. Si chiama Alleanza per la Terra; si tratta di un progetto rigorosamente no profit che vede al fianco dell’attore anche la vedova di Steve Jobs, Laurene Powell Jobs, e Brian Sheth, presidente del fondo di private Equity Vista Equity Partners.
L’obiettivo è trovare soluzioni concrete per intervenire dove è possibile, contrastare gli effetti dell’inquinamento, dello sfruttamento ambientale e della deforestazione. Il tutto su una piattaforma digitale dove si possono leggere le teorie degli esperti. “Tutto ciò che conosciamo e amiamo è minacciato dalla crisi climatica, e tutti noi dobbiamo chiederci cosa possiamo fare per proteggere il pianeta che condividiamo” ha dichiarato Lauren Powell Jobs, in quella che sembra una corsa contro il tempo che scorre inesorabile.
Di Caprio e l’impegno nel sociale
L’attore è attivo nella beneficienza e nell’impegno sociale fin dal 1998, subito dopo aver girato Titanic. In quell’anno infatti Leonardo DiCaprio ha lancialo la sua prima fondazione, la Leonardo DiCaprio Foundation appunto, un’organizzazione senza scopo di lucro e dedita alla divulgazioni di messaggi come quello della consapevolezza ambientale. Nel ’99 l’attore ha avviato una serie di progetti legati a documentari d’informazione sempre in merito a tematiche ambientali. Nel 2010 ha donato 1milione di dollari al WWF per salvare le tigri, nello stesso anno ha donato la stessa cifra per Haiti, mentre 3 anni dopo ha donato un’altra grande somma sempre per salvare le tigri del Nepal.
Ancora tra il 2014 e il 2017 l’attore ha raccolto circa 25milioni di dollari grazie ad un’asta di beneficienza, devoluti sempre alla salvaguardia dell’ambiente come oceani, foreste, riserve naturali… e ha devoluto diverse somme alla salvaguardia dei diritti dei nativi americani e alle vittime dell’uragano Harvey.