Il governo Giallorosso ancora non si è formato ma in rete è già scoppiato il totoministri. Il MoVimento non cede su Conte premier, mentre il Pd non sembra disposto ad accettare un Conte-bis. Ed ecco il primo difficile scoglio che sembra arenare il nuovo governo, anche se è probabile che nelle prossime ore si trovi una quadra.
Il totoministri
Al Ministero degli Esteri c’è il primo testa a testa: da una parte Paolo Gentiloni, per l’ex premier sarebbe un gradito ritorno, ma se la deve vedere con Enzo Moavero, in lizza anche lui. Il Ministero della Giustizia potrebbe andare ad un’altra figura di spicco del Pd, Andrea Orlando. Anche per il vicesegretario del Pd quello al ministero della Giustizia sarebbe un ritorno, ma a concorrere per la stessa carica potrebbe esserci anche Pietro Grasso.
Intanto Paola De Micheli potrebbe garantirsi il ministero dello Sviluppo Economico, carica al momento ricoperta da Luigi Di Maio. Il leader del MoVimento, quindi, perderebbe i suoi ministeri, ma è probabile che ottenga il Ministero dell’Interno, prendendo quindi il posto di Matteo Salvini. Il ministero dell’Istruzione potrebbe andare, invece, a Dario Franceschini.
Al Ministero dell’Economia potrebbe sedere Antonio Misiani, responsabile dell’Economia del Pd, che prenderebbe quindi il posto di Giovanni Tria. A concorrere per la stessa carica c’è anche Carlo Cottarelli, nome ben noto il suo quando nel 2018 si parlava di un governo di garanzia mai nato però. Francesco Scoppola potrebbe aggiudicarsi il ministero alle Politiche Giovanili; mentre il pentastellato Stefano Patuanelli potrebbe ottenere il ministero di Toninelli, quello alle Infrastrutture.
C’è anche lo spazio per alcune riconferme: il ministro Alberto Bonisoli, MoVimento 5 stelle, potrebbe essere confermato ai Beni culturali. Come lui anche il ministro Elisabetta Trenta potrebbe mantenere il suo posto alla Difesa. Il ministro ha mostrato la sua forza nell’ultimo scontro con Salvini sulla Open Arms.
C’è un posto per Alessandro Di Battista? Fino a qualche giorno fa si vociferava di un posto nel nuovo governo anche Alessandro Di Battista che potrebbe ottenere il Ministero del Lavoro. Il pentastellato però sembra mal digerire questo nuovo possibile Governo.