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Veronica Lario delusa dopo la sentenza di Cassazione: “Sono stata un’ingenua”

Pubblicato: 02/09/2019 10:00

Veronica Lario chiude definitivamente la vicenda del suo matrimonio (ormai defunto ) con Silvio Berlusconi con amarezza e nel solco di una somma sconfitta. La notizia della decisione della sentenza di cassazione ha infatti profondamente deluso la ex first lady d’Italia, che si trova ora a dover restituire 46 milioni di euro e ulteriori interessi per 15 milioni all’ex marito, al quale la Corte ha dato ragione.

Non ci sono dichiarazioni ufficiali, ma Repubblica ha diffuso alcune di quelle che sarebbero state le reazioni a caldo di Veronica subito dopo aver ricevuto scacco matto dall’ex Cavaliere. La donna, ormai solo mamma e nonna a tempo pieno, si sarebbe sfogata dichiarando di essere quasi pentita di aver dato battaglia a Silvio: “Forse ho sbagliato ad affrontare un uomo che nelle sedi giudiziarie ha vinto la maggior parte delle volte, avrebbe addirittura detto. La donna si sarebbe sentita “ferita sul piano dei diritti”, anche se riguardo alla sentenza di Cassazione avrebbe detto: “Non mi permetto di giudicarla, aspetto di leggere e analizzare con calma le motivazioni per capire meglio”.

Ora, il rimorso è quello di aver voluto finire in aula e combattere contro Berlusconi, mentre avrebbe potuto agire diversamente: “Sono stata un’ingenua, avrei dovuto lasciare tutto sin dal giorno in cui ho detto basta e ho deciso di divorziare”.

Perché la sentenza ha dato ragione a Berlusconi

Le rivendicazioni di Veronica Lario sul marito si potevano riassumere in un punto solo: la pretesa di voler mantenere l’identico tenore di vita che la Lario aveva all’epoca del matrimonio con il leader di Forza Italia. Su tali basi le era stato assegnato in primo grado di giudizio un assegno familiare di 1,4 milioni di euro (che ora non riceverà più). A quel tempo, infatti, vigeva ancora il criterio di tenore di vita, che però qualche anno dopo è scomparso a favore del criterio “composito”, che rende in esame anche vari altri fattori e spesso ribalta le carte in tavola. Anche questo criterio, però, avrebbe potuto aiutare la Lario in Cassazione, sede nella quale la Lario ha rivendicato il valore del sacrificio fatto nel momento in cui ha abbandonato la carriera per dedicarsi unicamente al marito e alla famiglia. La Cassazione non ha però considerato così fondamentale il sacrificio della Lario: quando lei ha abbandonato la carriera Berlusconi era già ricco e di successo, dunque non è stata lei a contribuire alla sua crescita economica con il so sacrificio in nome della famiglia.