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Cosenza, si avvicina al passeggino: bimbo africano di 3 anni preso a calci

Pubblicato: 07/09/2019 11:59

Attimi di follia in via Macallè, pieno centro di Cosenza. Martedì scorso, intorno alle 19, un 22enne ha sferrato un violentissimo calcio allo stomaco di un bambino nordafricano di soli 3 anni. I testimoni raccontano di un volo di almeno due metri dovuto al crudele ed insensato gesto. Il “motivo” scatenante la violenta furia del 22enne sarebbe il fatto che il piccolo si era avvicinato, incuriosito, al passeggino con la figlia neonata dell’aggressore. La polizia ha poi denunciato sia l’autore del calcio che la moglie 24enne, presente anche lei sul luogo della brutale aggressione.

Il bimbo si avvicina al passeggino: basta questo a scatenare la folle violenza

Secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti, la vittima si trovava in uno studio medico con la madre e i fratelli di 8 e 10 anni. Visto il prolungarsi delle attese per una visita, la madre ha mandato i 3 figli a comprarsi un gelato. Sulla strada, il più piccolo dei 3 è stato colto dalla curiosità quando ha visto una giovane coppia con un passeggino, così si è avvicinato. Mai si sarebbe aspettato che il padre 22enne della neonata nel passeggino reagisse in modo così violento. Dal nulla, l’uomo gli ha dato un forte calcio allo stomaco, facendolo volare due metri più in là, sotto gli occhi attoniti dei fratelli e dei passanti. Assieme alla moglie 24enne, l’aggressore ha approfittato della confusione per scappare. Grazie alle videocamere di sorveglianza, fortunatamente, le forze dell’ordine li hanno identificati e denunciati per lesioni personali aggravate.

Il racconto della testimone: “Scena raccapricciante”

I testimoni sono subito intervenuti per soccorrere la giovane vittima di origine marocchina. Trasportato di corsa in ospedale, fortunatamente non ha riportato gravi ferite. Lo spavento però è stato enorme. Tanto quanto lo sdegno generato dall’episodio. La prima a raccontare i fatti è stata una ragazza su Facebook, testimone dell’aggressione. Una scena raccapricciante. Non potevo credere a quello che stava succedendo. Il mio primo pensiero è stato soccorrerlo. Non posso credere che un uomo sferri un calcio ad un bimbo di tre anni solo perché di colore diverso dal suo. Siamo arrivati alla follia. Pensavo che la storia ci avesse insegnato qualcosa e invece ho visto con i miei occhi la cattiveria umana e mi ha sconvolto”. La ragazza ha inoltre invitato tutti i testimoni a recarsi dalle autorità per fornire ulteriori dettagli utili. Ha poi aggiunto: “Quell’uomo è padre. Mi chiedo che tipo di educazione impartisca al figlio.

La condanna del sindaco di Cosenza

Sull’episodio è intervenuto anche il sindaco Mario Occhiuto. Sul sito del Comune, il primo cittadino afferma: “Leggo di un raccapricciante episodio di violenza accaduto nei giorni scorsi a scapito di un bimbo di 3 anni. La cosa non può che suscitarmi indignazione e sconcerto. Resto sconvolto per le modalità del fatto e perché la circostanza si sia verificata in una via del centro della nostra città. Qualsiasi sia il motivo, se di natura razzista o di cieca follia, certamente si tratta di un gesto gravissimo che non può trovare alcuna giustificazione né deve passare sottaciuto. Non possiamo assolutamente tollerare l’odio inconsulto e cruento, specie quando la vittima è un bimbo piccolissimo e specie se tale violenza si verifica a Cosenza, storicamente città di inclusione e accoglienza. Fermo restando che le indagini stabiliranno le effettive responsabilità, esprimo alla famiglia della piccola vittima tutta la mia vicinanza e quella dell’Amministrazione comunale”.

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Ultimo Aggiornamento: 07/09/2019 12:16

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