Agli inizi di luglio era arrivata la conferma da parte della Corte d’Assise di Milano, a distanza di mesi dalla sentenza del Tribunale di Busto Arsizio, circa la condanna a 30 anni di carcere a Laura Taroni, l’infermiera killer, ex amante di Leonardo Cazzaniga, allora vice-primario del pronto soccorso di Saronno. Oggi la Corte d’Assise di Busto Arsizio si esprime su Cazzaniga e accoglie la richiesta dei legali.
Il processo al vice-primario Cazzaniga
Si aggiunge un tassello alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto Laura Taroni, l’ex amante di Leonardo Cazzaniga ed ex infermiera condannata a 30 anni di carcere. Questa volta l’aggiornamento riguarda esclusivamente l’ex vice-primario Cazzaniga, arrestato nel novembre del 2016 e rinviato a giudizio in un processo parallelo per la morte sospetta (per sovradosaggio di farmaci) di 12 persone e 3 facenti parte la famiglia della Taroni.
Accolta la richiesta dei legali di Cazzaniga
Secondo quanto deciso oggi dalla Corte d’Assise del Tribunale di Busto Arsizio, è stata accolta la richiesta di custodia cautelare ai domiciliari presentata dal legali di Cazzaniga, Ennio Buffoli e Andrea Pezzangora. La Corte d’Assise ha deciso di accogliere la richiesta permettendo dunque a Cazzaniga di tornare a casa ai domiciliari – nell’abitazione della madre e del padre – con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico. La decisione arriva postuma ai 3 anni che Cazzaniga ha già trascorso in carcere.
A sostegno dei legali la sospensione dell’esercizio e la buona condotta
Cazzaniga era stato nel frattempo sospeso dall’Ordine dei Medici, hanno rimarcato i legali, motivo per cui come hanno sottolineato Cazzaniga non potrà esercitare la professione una volta fuori dal carcere e motivo per cui non c’è rischio che questo interagisca con i pazienti. Ante accoglimento della richiesta, i legali dell’ex vice-primario avevano inoltre voluto sottolineare la corretta condotta che l’imputato ha avuto in questi anni trascorsi in prigione.