Maurizio Coruzzi, in arte Platinette, torna a parlare di grandi conduttori, nella sua rubrica personale su Di Più Tv. Se l’ultima volta è toccato a Flavio Insinna, a passare sotto la lente di ingrandimento di Coruzzi per un’accurata analisi adesso Carlo Canti.
Il conduttore fiorentino si gode gli ultimi giorni di vacanza tra relax, amici e famiglia. Ancora pochi giorni, prima di tornare a lavoro con il suo amatissimo e seguitissimo Tale e Quale Show. Il talent che vedrà confrontarsi diversi personaggi famosi nella faticosa arte dell’imitazione prenderà il via per la nuova edizione il prossimo venerdì 13 settembre.
Il grande merito di Conti
La trasmissione è di per sé un vero e proprio asso nella manica per i vertici di Viale Mazzini. Tale e Quale Show, riesce ogni anno a coinvolgere milioni di spettatori, che di settimana in settimana si appassionano alla gara. Eppure secondo Coruzzi è un’impresa ardua riuscire a mantenere anno dopo anno certi standard ed un interesse vivo negli spettatori.
L’ostacolo più grande è nella scelta del cast. Come scrive nella sua rubrica, guardando al lavoro fatto da Conti negli anni, sembra davvero difficile “Trovare, anno dopo anno, un cast stimolante e sorprendente“. Eppure Conti, con la sua squadra di autori, ha il merito di essere riuscito ogni anno con grossi risultati ad assemblare un squadra di concorrenti accattivanti. Il segreto di Carlo: puntare su personaggi non troppo famosi, ma i cui nomi sono rimasti memorabili nell’immaginario del pubblico, come quello di Tiziana Rivale, che è ha lasciato l’Italia alcuni anni fa, ma non è mai stata dimentica dall’Italia per la sua Sarà Quel Che Sarà con cui partecipò a Sanremo.
Lo Zecchino d’Oro
Tale e Quale Show non è l’unico impegno imminente per il nostro Carlo Conti. Come fa notare Coruzzi, il fiorentino sarà presto occupato con la puntata speciale di prima serata dello Zecchino d’Oro.
E anche in questo caso secondo Mauro Coruzzi il conduttore passa l’esame a pieni voti. Anzi Platinette di lui scrive: “Senza Carlo Conti lo Zecchino d’Oro sarebbe una competizione senza troppa visibilità“.