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Stupro di Viterbo, a processo immediato gli ex militanti di CasaPound arrestati

Pubblicato: 11/09/2019 09:24

La Procura ha chiesto il giudizio immediato per Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci, giovani ex militanti CasaPound arrestati con l’accusa di essere gli autori dello stupro di Viterbo. L’aggressione ai danni di una 36enne – secondo la ricostruzione degli inquirenti – avvenne lo scorso 12 aprile nel circolo privato Old Manners, dove la donna sarebbe stata attirata con il pretesto di recarsi a una festa. Le violenze furono filmate con un cellulare. Gli indagati si erano difesi sostenendo si trattasse di un rapporto consenziente.

Giudizio immediato per gli ex CasaPound

La Procura di Viterbo ha chiesto il giudizio immediato per i 2 ex di militanti di CasaPound arrestati con l’accusa di stupro il 29 aprile scorso, Da allora, Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci sono in carcere, indagati in merito ai fatti che hanno visto protagonista una donna di 36 anni, secondo gli inquirenti attirata in un circolo privato della città, l’Old Manners, prima di essere violentata.

I due sono stati espulsi dal movimento poco dopo il fermo, e a loro carico potrebbero esserci prove schiaccianti. La ricostruzione emersa dalle indagini della Squadra mobile rimanda a una trappola ordita per portare la vittima in un luogo appartato e stuprarla.

Uno degli arrestati era consigliere comunale

Al momento dei fatti contestati, Francesco Chiricozzi, 21 anni, era consigliere comunale di CasaPound a Vallerano, piccolo centro della provincia di Viterbo.

Come Riccardo Licci, 19 anni, si professa innocente sostenendo di aver avuto un rapporto sessuale consenziente con la 36enne. Ma le carte dell’inchiesta direbbero tutt’altro.

Sul tavolo degli inquirenti, infatti, immagini che avrebbero tenore inequivocabile e restituirebbero il resoconto shock della violenza. Entrambi sono detenuti nel carcere di Mammagialla, ormai da 5 mesi, e secondo la Procura avrebbero convinto la donna a seguirli per poi aggredirla con pugni, calci e infine abusare di lei.

I filmati in mano alla Procura

I filmati in mano alla Procura potrebbero essere l’elemento di svolta nell’ambito di una indagine delicatissima e complessa. Secondo quanto riportato da ViterboNews24, i video sarebbero 2 e conterrebbero un ‘tracciato’ dei movimenti degli arrestati con l’accusa di stupro di gruppo e lesioni aggravate.

Si tratterebbe dei video di alcune telecamere di sorveglianza della zona che avrebbero ripreso l’ingresso dei 3 nel luogo dell’aggressione e poi l’uscita, probabilmente a violenza sessuale conclusa.

Il fatto che vi siano importanti elementi a carico degli indagati, come riferisce il legale di parte civile Franco Taurchini a ViterboNews24, è rappresentato dalla richiesta di giudizio immediato: “Questo rito si chiede quando c’è l’evidenza della prova“. La perizia condotta sulle immagini delle telecamere avrebbe dato il decisivo impulso a procedere, con l’emergenza di elementi che rafforzerebbero il quadro accusatorio.

I video delle violenze, girati con il cellulare, conterrebbero “immagini raccapriccianti”; come le hanno definite le stesse autorità inquirenti che le hanno acquisite ed esaminate.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Viterbo, Rita Cialoni, contiene il riferimento ad abusi sessuali reiterati e a insulti contro la vittima inerme e “apparentemente priva di sensi, completamente nuda e sdraiata sul pavimento“.

Ultimo Aggiornamento: 11/09/2019 10:31