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Pontida, il popolo di Salvini. I nemici? Gad Lerner, i “traditori” e Mattarella

Pubblicato: 15/09/2019 18:43

La festa della Lega si sta celebrando come ogni anno a Pontida, in provincia di Bergamo, dove l’ex popolo padano, ora italianizzato, si incontra sotto mille vessilli, o uno solo in questo caso: quello di Matteo Salvini. L’ex ministro dell’Interno arringa il suo popolo dal palco, dove svettano giovani attivisti leghisti con la maglia blu su cui è stampata la faccia dell’ex vicepremier. Nessun “Nord” da rivendicare quest’anno, il partito si scopre meridionalista nella sua metamorfosi in Lega-Salvini Premier. Non sono mancati episodi spiacevoli: un giornalista di Repubblica è stato aggredito da alcuni partecipanti, mentre degli slogan antisemiti sono stati lanciati all’indirizzo di Gad Lerner, in prima fila nello spazio dei giornalisti. Ieri invece il deputato Vito Comencini ha espresso l’astio per Sergio Mattarella, insultando pesantemente il capo dello Stato. Salvini ha preso le distanze, ma non ci è andato più leggero oggi, durante il suo intervento, parlando di “traditori” e “liberazione del Paese“. Parole che fomentano gli animi dei seguaci del leader, così come l’apparizione sul palco insieme a lui anche di una bambina coinvolta nelle indagini di Bibbiano.

Salvini e la Lega da Nord a Sud

Noi sfideremo i traditori chiusi nei palazzi“, ha detto oggi dal palco di Pontida Matteo Salvini, senza mezzi termini. “Questa è una delle Pontida più belle di sempre“, assicura il leader, nonostante la perdita del governo dopo la decisione di staccare la spinta dello stesso Salvini. Gli alleati di ieri diventano i nemici di domani e anche viceversa, come dimostrano le molte rappresentanze del Sud d’Italia: “È bellissimo vedere il Leone di San Marco insieme ai Quattro Mori della Sardegna“, commenta lo stesso segretario. Il quale poi arringa “all’Italia unita che guarda avanti con il coraggio di essere libericontro i francesi, i tedeschi, e tutti gli altri popoli individuati come “nemici”. Lui stesso ritorna sull’argomento dei traditori: “Merkel e Macron li lasciamo ai traditori del popolo italiano“, dichiara.

Conte “ha svenduto il futuro del suo popolo

L’ex ministro va giù duro anche contro il suo ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Il premier viene descritto anche come “servo di due padroni“. Torna poi la retorica “mai col PD“, tasto su cui preme contro Luigi Di Maio: “Che tristezza oggi leggere che la rivoluzione dei 5 Stelle si trasforma in una svendita di poltrone in Umbria, andando col cappello in mano nelle sedi del PD“. La frecciata si riferisce alle elezioni regionali del 27 ottobre, dove si preparano liste civiche in comune tra i due partiti di governo.

Vi chiedo che la giornata di oggi sia l’inizio di una pacifica liberazione del nostro Paese nel nome della libertà e della sicurezza“, continua il leader. L’obiettivo oggi come il mese scorso sono sempre le elezioni: “Preferisco cedere 7 ministeri oggi perché ce li riprenderemo tra qualche mese“.

Pontida: insulti e aggressioni ai giornalisti

Mentre sul palco sfilavano i campioni della Lega, sotto si consumavano scene tutt’altro che edificanti. Un giornalista di Repubblica, Antonio Nasso, è stato aggredito mentre lavorava. Il cronista stava raccogliendo le opinioni del popolo verde su Sergio Mattarella, quando alcuni lo hanno apostrofato “È meglio che te ne vai altrimenti ci i********o“. E ancora: “Vai da qualche sinistroide“, finché la diatriba è degenerata in un’aggressione con tanto di pugno alla videocamera.

Proprio Sergio Mattarella è stato al centro di una campagna avversa. Il deputato Vito Comencini ieri all’Assemblea dei giovani della Lega ha insultato il capo dello Stato: “Questo Presidente della Repubblica mi fa schifo! Mi fa schifo“. Matteo Salvini ha preso le distanze da quanto detto, ma il clima di intimidazione rimane. Come dimostra la disavventura di Gad Lerner, apostrofato con insulti antisemiti.

Sul palco una bambina di Bibbiano

Il lungo comizio elettorale di Salvini si è concluso con la presenza sul palco di una delle bambine coinvolte nell’affaire Bibbiano, uscito dalle aule di giustizia per diventare bandiera politica da sventolare. Insieme a lui Greta, una bambina “da un anno tornata alla mamma“. E approdata, pronta all’uso, sul palco di Pontida.

Ultimo Aggiornamento: 15/09/2019 18:51