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Macron al Quirinale, poi cena con Conte: la diplomazia discreta di Mattarella

Pubblicato: 18/09/2019 21:28

Il presidente francese Emmanuel Macron si trova in Italia per discutere di temi importanti, che molto pesano sul futuro del Paese e dell’Europa. L’inquilino dell’Eliseo ha incontrato prima il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui è seguita la cena a Palazzo Chigi con Giuseppe Conte. Una visita delicata, dove Macron vuole evitare di saltare troppo all’occhio come sostenitore della nuova maggioranza, certamente meno ostile della precedente. Conte ha incontrato prima della cena con Macron anche Fayez al-Sarraj, presidente libico sponsorizzato dall’Italia, ma la cui sopravvivenza dipenderà molto dall’appoggio francese al rivale Haftar, in marcia verso Tripoli. La Libia però non è l’unico argomento caldo che dovrà essere discusso da Conte e Macron.

Macron e Conte a cena insieme: la Libia in cima alla lista

Si discuterà non poco in quello che è il primo incontro con un leader europeo del “nuovo” presidente Conte. Il tema più pressante è sicuramente la Libia: non a caso il vertice con Macron è stato anticipato dal visàvis con Serraj, sostenuto dall’Italia nel Paese nordafricano martoriato dalla guerra civile. Conte avrebbe rassicurato il primo ministro del Governo di Accordo Nazionale che avrebbe sottoposto alla Francia la questione libica. I nostri vicini d’oltralpe sono infatti sponsor del generale Haftar, che marcia su Tripoli con le sue milizie.

La soluzione, è stato ribadito nell’incontro di oggi, deve essere politica e il premier Conte avrebbe anche detto di appoggiare un maggior coinvolgimento dell’ONU per avviare il processo di pace. Anche la questione dei lager dove sono rinchiusi i migranti è stata affrontata dal presidente del Consiglio, che ora dovrà convincere Macron a convergere su una posizione comune per quanto riguarda la Libia, un bottino ambito per le enormi riserve petrolifere.

Da Fincantieri all’economia: tutti i punti da affrontare

Francia e Italia non devono confrontarsi solo sulla situazione nella sponda sud del Mediterraneo. Ovviamente legata a questa c’è la questione migrazioni e l’accordo con l’Eliseo per un meccanismo stabile di ripartizione delle quote. Parigi si dice disposta ad accettare solo i richiedenti asilo, mentre preme per la via dei rimpatri per i migranti economici.

In agenda anche lo stallo per due importanti convergenze industriali, Fincantieri e FCA. La diplomazia tra i due Stati europei era bloccata dagli attriti tra i due governi, penalizzando di fatto due fusioni che sembravano cosa fatta. Per quanto riguarda Fincantieri, c’è l’acquisizione dei cantieri navali Chantiers de l’Atlantique da parte del colosso italiano, su cui veglia anche la Commissione europea. Altro affare che sembrava affossato è quello per l’acquisizione da parte di FCA di Renault-Nissan. Dossier che sembrano propendere verso la riapertura, dopo una distensione dei rapporti, grazie al cambio di passo.

Mattarella l’anima della diplomazia italiana

È discreto ed efficace il presidente Sergio Mattarella, che ricuce con pazienza il rapporto con i partner europei per ridare centralità dell’Italia. Macron a Palazzo Chigi sembrava impossibile fino a due mesi fa, eppure Francia e Italia sono chiamate ad avere un ruolo importante nel nuovo percorso europeo. Misure di politica economica espansiva verranno concertate dal commissario italiano agli Affari Economici Paolo Gentiloni e dalla francese al Mercato Interno Sylvie Goulard nel nuovo corso delle istituzioni europee.

Non solo Macron: al Quirinale il 17 settembre è arrivato il premier maltese Geroge William Vella, anche lui con un ruolo centrale nella questione delle migrazioni. Mentre l’11 settembre, per l’anniversario delle Torri Gemelle, il presidente ha incontrato l’ambasciatore statunitense Lewis Michael Eisenberg. Un ruolo, quello di Mattarella, che non viene meno e che prepara il campo all’azione del governo in ambito diplomatico.

Ultimo Aggiornamento: 18/09/2019 21:32