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PD e Movimento 5 Stelle: a salvare l’accordo in Umbria è Bianconi

Pubblicato: 22/09/2019 21:39

In serata è stato sciolto il nodo della candidatura congiunta per PD e Movimento 5 Stelle in Umbria. Gli alleati di governo hanno visto crescere le tensioni sul nome da far correre alle regionali di ottobre, dopo i molti “no” di alcuni possibili candidati. Il candidato alla carica di governatore alla fine sarà Vincenzo Bianconi, presidente di Federalberghi Umbria.

Umbria, accordo raggiunto tra PD e 5Stelle

L’imprenditore di Norcia ha dato la sua disponibilità a candidarsi alle regionali del 27 ottobre che si svolgeranno in Umbria. Un sospiro di sollievo per il Partito Democratico e i pentastellati, che sono riusciti a convergere su un nome. La decisione era delicata: il Patto Civico che i due hanno costruito per l’Umbria è il primo banco di prova dell’alleanza che potrebbe evolvere oltre il governo Conte bis.

A sottolinearlo anche il dem Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. “L’accordo in Umbria tra PD e Movimento 5 Stelle sulla candidatura di Vincenzo Bianconi a Presidente della Regione è un altro passo verso la creazione di un campo riformista in grado di battere la destra e cambiare l’Italia“, scrive in un tweet.

Chi è Vincenzo Bianconi

Vincenzo Bianconi è stato l’uomo della Provvidenza, dopo la rinuncia alla candidatura di Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico di Assisi per sordomuti e ciechi. La seconda a declinare l’invito dopo Stefania Proietti, candidata pentastellata e sindaca di Assisi, ritiratasi perché poco gradita ai dem.

L’onere della corsa passa dunque a Bianconi, come ha annunciato lui stesso: “Come tanti, sono innamorato della mia terra. Ogni giorno con la schiena dritta, con determinazione e passione, cerco di migliorare le cose che mi circondano. Non mi sono mai tirato indietro dinnanzi alle sfide che la vita mi ha posto“. Per questo l’imprenditore ha deciso di raccogliere “l’invito che tante forze civiche, associative e politiche mi hanno rivolto“. L’obiettivo è “ricostruire il futuro dell’Umbria, perché la nostra è una Regione straordinaria e civile che ha bisogno, però, di fortissimi cambiamenti“.