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Di Maio frena sulle tasse, Conte rilancia: “Carcere per grandi evasori”

Pubblicato: 22/09/2019 19:02

Il tema delle tasse e dell’evasione fiscale tiene banco, mettendo in mostra dei contrasti all’interno del governo sulla strada da seguire. Luigi Di Maio in un post frena sulle dichiarazioni fatte ieri dal premier Giuseppe Conte che, ad Atreju, aveva avvallato l’ipotesi di tassare merendine e bibite gassate. Il presidente del Consiglio all’incontro della CGIL a Lecce rilancia sulla lotta all’evasione fiscale, un tesoro sommerso da 100 miliardi di euro.

Di Maio: “L’obiettivo è di abbassare le tasse”

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in partenza per il summit sul clima all’ONU, stoppa su un possibile aumento delle tasse per bibite e merendine. Una proposta lanciata tra l’altro dal ministro 5 Stelle Lorenzo Fioramonti. “Fermi tutti. Noi abbiamo come obiettivo quello di abbassare le tasse, non di aumentarle. E secondo me è totalmente sbagliato scatenare un dibattito ogni giorno per parlare di nuovi balzelli“, dichiara il leader pentastellato.

Di Maio continua specificando che la priorità è l’Iva, “che avrebbe comportato una spesa di più di 500 euro a famiglia, l’anno prossimo. Ed è questo Governo che noi sosteniamo“. I voti in Parlamento, avverte, ci saranno per tagliare le tasse sul lavoro, così da favorire nuove assunzioni. Mentre sul Green New Deal caldeggiato dal ministro Sergio Costa e indicato da Conte come una priorità: “Sull’ambiente, un Governo degno di questo nome premia chi non inquina e disincentiva chi se ne frega. Ma tutto deve prevedere una transizione su un arco temporale di anni e permettere di convertire i propri stili di vita e le produzioni industriali e aziendali“.

La minaccia di Di Maio e il salario minimo

Il ministro degli Esteri ricorda poi la misura di punta del Movimento 5 Stelle, il salario minimo, da inserire subito nel Def. “Mettere la parola fine agli stipendi da fame che percepiscono alcuni lavoratori“, scrive su Facebook, per poi mettere in chiaro che “Se questo governo esiste, è perché lo sostiene il MoVimento 5 Stelle“.

Il pentastellato assicura che non si tratta di un ultimatum, “io non sono stato eletto per passare le mie giornate a dire che non è così. A noi interessa parlare chiaro e portare a casa i risultati“. Conclude poi con un avvertimento sulla decisione di mercoledì per calendarizzare il voto sul taglio dei parlamentari: “Ci aspettiamo tempi rapidi e zero scuse“.

Conte parla del Sud e rilancia il Green New Deal

Dal Teatro Apollo di Lecce, il presidente Conte tiene la barra dritta sulla sua leadership, rilanciando il suo piano di governo. Sull’autonomia, la risposta è sibillina: “Se facciamo ripartire il Sud, se ne avvantaggia anche il Nord. Dobbiamo applicare semplicemente l’articolo 3 della Costituzione, rimuovere gli ostacoli che impediscono a tutti i cittadini di poter pienamente concorrere alla vita sociale, culturale ed economica di questo Paese“. Conte parla di un piano straordinario per il Sud che “deve diventare strutturale“.

Il premier dichiara poi che il governo deve tirar fuori un piano industriale per l’Italia, e rilancia sul Green New Deal. “Non possiamo permetterci di dare segnali contraddittori, ad esempio quest’anno nel programma vogliamo realizzare un Green New Deal“, spiega Conte, “che significa che stiamo studiando l’intero sistema produttivo, io dico con progressività, verso una transizione ecologica e un’economia circolare. Abbiamo un’idea del nostro futuro molto chiara, lasciare un Paese ai nostri figli che sia più sostenibile“.

La riforma del fisco e la lotta all’evasione

Conte dichiara che il “nostro fisco ha bisogno di una riforma profonda. Nel complesso lo giudico iniquo e inefficiente. Quello che è stato fatto non è una riforma organica. La prospettiva è chiara: dobbiamo pervenire a una disciplina organica“. Per riuscirci, continua il premier, bisogna riformare la giustizia, soprattutto “siamo favorevoli a pene anche detentive per i casi di conclamata evasione. Allo stesso tempo dobbiamo alleggerire la pressione fiscale. Dobbiamo evitare l’incremento dell’Iva, sono 23 miliardi, ma stiamo lavorando per liberare risorse per il lavoratori“.

La riforma del fisco sarà il progetto che verrà perseguito durante tutto l’arco restante della legislatura. E nel frattempo stop alle iniziative una tantum: “I condoni sono serviti ad avviare una riforma ma non possono diventare parte integrante della disciplina fiscale“.

Ultimo Aggiornamento: 22/09/2019 19:04