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Prati-gate, frecciata di Giletti a d’Urso: “Non si è testata giornalistica per caso”

Pubblicato: 23/09/2019 11:54

Chi pensava che il Prati-gate fosse morto e sepolto, si è chiaramente illuso. Ora che abbiamo appurato che Mark Caltagirone non esiste e che c’è stata una lunga e complessa macchinazione che ha portato un Paese a parlare, per mesi, di un matrimonio che non avrebbe mai avuto luogo, rimane ancora un interrogativo: perché?

Come hanno fatto 3 donne (Pamela Prati, Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo) a tenere in scacco le trasmissioni di gossip del finesettimana con una storia inesistente?

La risposta la sta cercando ora Massimo Giletti, che a Non è l’Arena si è scagliato contro coloro che, pur vantando una reputazione giornalistica, non è mai a suo dire andato a fondo della faccenda. Impossibile non vedere un riferimento a barbara d’Urso, il suo refrain “siamo sotto testata giornalistica” è ormai noto a tutti coloro che la seguono.

Un j’accuse piuttosto esplicito

Con Pamela Prati seduta nello studio del suo programma, Massimo Giletti non ha mezzi termini nello spiegare quanto fosse semplice, fin dall’inizio, scoprire che Caltagirone non esisteva e men che meno esistevano i suoi figli (in realtà i bambini erano stati coinvolti per recitare un ruolo).

Giletti parla di chi, al tempo, fece sorgere i primi dubbi e cercò di andare a fondo della vicenda, e di come in realtà coloro che hanno ospitato Pamela Prati dall’inizio avrebbero potuto sincerarsi molto facilmente di quale fosse la verità. “È possibile che debba arrivare D’Agostino? È possibile che debba arrivare Fanpage?” Ribatte infatti Giletti, e continua: Chi ha parlato di questa storia aveva il dovere morale di indagare su una vicenda del genere, perché c’erano troppe cose che non tornavano”.

Il riferimento è chiaro: spesso Barbara d’Urso ha voluto garantire la serietà di ciò che accadeva nella sua trasmissione parlando di “testata giornalistica”. In particolare ciò era successo dopo che Enzo Iacopino, presidente dell’ordine dei giornalisti, aveva parlato su Facebook di “giornaliste-soubrette”. La d’Urso, in riferimento a quanto scritto da iacopino, aveva ribattuto: “Grazie all’amore che ci dimostrate tutti i giorni, fino all’ultimo minuto di Pomeriggio Cinque. Siamo sottotestata giornalistica, ho il dovere e mi piace informarvi, e stare sui fatti di cronaca e non solo”. La dichiarazione era stata fatta in onda, in apertura di Pomeriggio Cinque.

Essere giornalisti sempre

Ora, memore di tali puntualizzazioni, Giletti incalza: Un giornalista lo deve fare, deve andare a capire chi diavolo sono queste persone, e se fosse andata a indagare su queste persone avrebbe trovato quello che ho io in mano, che è tanta roba, al di là di quelli che saranno poi, non so processi, non mi interessa, io parlo deontologicamente, moralmente, se noi non mettiamo un filtro a questo tipo di televisione… sui social arriva di tutto e noi non siamo in grado di controllar, ma la televisione ha dei mediatori. Se siamo testate giornalistiche abbiamo il dovere di verificare le cose, l’attendibilità di ciò che uno dice, sennò prendiamo per buono tutto”. La chiosa è forte, l’attacco è palese: “Non si è testata giornalistica per caso, ma non lo si può neanche sventolare così tutte le volte e poi cadere su cose del genere”.

(Immagine in alto a destra: Instagram/Barbara d’Urso)

Ultimo Aggiornamento: 23/09/2019 14:45