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Reddito di cittadinanza all’ex brigatista dell’omicidio Massimo D’Antona: è polemica

Pubblicato: 30/09/2019 10:16

Una ex brigatista molto nota condannata per l’omicidio di massimo D’Antona, sta ricevendo regolarmente il reddito di cittadinanza: si tratta di Federica Saraceni, 50enne agli arresti domiciliari. L’ex brigatista riceverebbe 623 euro mensili.

La procedura sembra essere regolare

La notizia dell’elargimento del reddito di cittadinanza ad un’ex brigatista ha già scatenato una discreta polemica: Federica Saraceni è stata infatti condannata a 21 anni e 6 mesi per l’omicidio di Massimo D’antona, in quanto era una delle “staffette” che facevano parte del commando omicida. La condanna, però, risale a più di 10 anni fa, e da allora Saraceni è ai domiciliari. La normativa sul reddito di cittadinanza prevede che “Il richiedente non deve poi essere sottoposto a misura cautelare personale, anche adottata a seguito di convalida dell’arresto o del fermo, nonché esser stato condannato in via definitiva, nei dieci anni precedenti la richiesta”. Saraceni è stata condannata più di 10 anni fa, non è in carcere e vive in casa con i figli in stata di indigenza: per questo avrebbe diritto al reddito. A quanto pare al momento Saraceni sarebbe in attesa di essere affiancata da un tutor.

D’Antona, ucciso mentre andava al lavoro

Massimo D’Antona fu ucciso il 20 maggio 1999, per strada, mentre andava nel suo ufficio. Professore e dirigente italiano, fu individuato come obiettivo dalle Brigate Rosse e fu organizzato l’attentato che lo uccise. Quella mattina, sulla sua strada, si appostarono Mario Galesi e Nadia Desdemona Lioce, che quando lo incontrarono fecero fuoco su di lui e poi lo lasciarono morto sul marciapiede.

L’allora giovanissima Federica Saraceni era tra le staffette della squadra: figlia del magistrato Luigi Saraceni (legato a Pds e Verdi), fu condannata in primo grado a 4 anni e 8 mesi per associazione sovversiva ma assolta dalle accuse di omicidio. Successivamente, in appello fu condannata anche per omicidio e la pena diventato di 21 anni e 6 mesi, confermata in Cassazione.

Luigi Saraceni, in seguito all’accaduto, perse la patria potestà sulla figlia.

Il commento di Olga D’Antona

AGGIORNAMENTO DELLE 20,08 – La notizia che Federica Saraceni riceve il reddito di cittadinanza è stata commentata ai microfoni dell’Adnkronos dalla vedova del professore Massimo D’Antona, Olga. La donna ha detto che una volta appresa la notizia ha sentito “stupore e turbamento. Poi ha aggiunto: “Non contesto la legge sul reddito di cittadinanza di contrasto alla povertà, ben venga, ma che venga usata in questo modo…significa che c’è qualcosa che non va“. Per Olga D’Antona sarebbe necessario effettuare delle modifiche alla legge affinché non venga dato il reddito di cittadinanza a chi si trova ai “domiciliari e non ha finito di scontare la sua pena“.

(immagine in alto: Fonte Ansa)

Ultimo Aggiornamento: 30/09/2019 20:08