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Guai per Niccolò Bettarini: l’ex legale lo denuncia per diffamazione

Pubblicato: 10/10/2019 23:46

Alessandra Calabrò, legale di Niccolò Bettarini nel processo di primo grado ai suoi aggressori, ha denunciato il suo ex assistito per diffamazione. Il motivo si celerebbe dietro una serie di video postati dal figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini in cui parlava del legale con toni dispregiativi.

Niccolò Bettarini denunciato per diffamazione

L’ex legale di Niccolò Bettarini ha denunciato il giovane per diffamazione a seguito di una serie di accuse lanciate dallo stesso su Instagram. Una faida iniziata quando Calabrò aveva rimesso il mandato a seguito delle parcelle non pagate, le stesse ridicolizzate dal giovane in alcune Instagram Stories dove commentava l’accaduto. Il fascicolo è stato depositato e ora si trova nelle mani del pm di Milano Elio Ramondini.

Uno scontro che si apre sullo scenario del processo di appello dei 4 aggressori di Bettarini, iniziato il 2 ottobre scorso. I 4 erano stati condannati in primo grado a 4 e 9 anni di reclusione, successivamente la condanna era stata commutata agli arresti domiciliari. Decisione, questa, che aveva scatenato l’ira del 20enne che, trovando sfogo sui social, non aveva risparmiato nessuno.

Le Instagram Stories incrimanti

Tutto inizia nel marzo scorso, quando con una serie di Instagram Stories, Niccolò Betttarini si è scagliato contro il suo legale di allora, Alessandra Calabrò e il giudice del suo caso. Nel video Bettarini Junior si è mostrato infastidito e con toni dispregiativi ha attaccato il suo ex legale: “Volevo fare i complimenti al mio avvocato. (…) Ci ha abbandonati. Alessandra Calabrò voleva che a gennaio io andassi a parlare in un programma chiamato Porta a Porta a elogiarla del lavoro fatto (..)

Bettarini aveva accusato il legale di averli abbandonati dopo 6 mesi e di aver preteso anche la parcella, accusandola di voler solo apparire: “Ci ha lasciato e ci ha chiesto 160mila euro per 6 mesi di fancazzismo totale senza alcun preventivo! 160mila calci in c**”. Infine, parlando in generale delle donne che svolgono la professione, Niccolò si è detto si rispettoso m anon verso quelle che “si vendono pure l’anima per apparire“.