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Vibo Valentia, feto morto per presunto cesareo rinviato: indagata la ginecologa

Pubblicato: 11/10/2019 18:38

Dopo la notizia dell’avvio di un’ispezione del Ministero della Salute, c’è adesso un’indagata per la tragica vicenda che vede coinvolta una donna di 32 anni che ha scoperto ieri che il feto che portava in grembo era deceduto, accusando l’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia di aver rimandato il suo parto cesareo programmato provocando la morte del nascituro. Come riferito da Ansa, è sotto indagine la ginecologa del nosocomio che avrebbe seguito durante la gravidanza la 32enne di Cessaniti.

La denuncia dei coniugi e l’apertura di un’indagine dalla Procura

La Procura di Vibo Valentia ha aperto un’indagine dopo la denuncia della donna di 32 anni e di suo marito in merito alla tragedia. Quando aveva appreso la terribile notizia della morte del nascituro nel grembo della moglie di 32 anni, il marito della donna era andato in escandescenza colpendo con calci e pugni la porta della sala parto in cui era stata portata la sua partner.

Una reazione dettata dal dolore per la perdita del bambino. Come riferiva Ansa, la famiglia della 32enne aveva immediatamente puntato il dito contro l’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia accusato di aver rimandato, il giorno precedente, il parto cesareo della donna a causa della mancanza di anestesisti, una versione dell’accaduto smentita dal nosocomio. I due coniugi avrebbero dunque deciso di formalizzare le accuse sporgendo la denuncia che avrebbe indotto la Procura ad aprire un’inchiesta per indagare sulla tragedia.

Indagata la ginecologa che ha seguito la 32enne

Sotto indagine figura adesso la ginecologa dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia che ha seguito durante la gestazione della donna di 32 anni. Per risalire alle cause e anche alla data della morte del feto nel grembo materno è stata disposta l’autopsia che dovrebbe essere eseguita domani. Forse grazie all’esame sarà possibile fare maggiore chiarezza sulla dinamica della tragica morte del nascituro e sulle circostanze che l’hanno determinata.

Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (FNOMCeO), ha commentato la drammatica vicenda ai microfoni di Ansa: “Una notizia molto dolorosa che dimostra come la situazione in Calabria sia catastrofica: è necessario un intervento di emergenza da parte del governo e tutte le regioni dovrebbero assumere e promuovere un ‘patto di solidarietà economica e di professionisti’ per sostenere la sanità calabrese“.