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La confessione di Martin Castrogiovanni: “Mi avevano dato 6 mesi di vita”

Pubblicato: 15/10/2019 11:28

Ospite in studio a Verissimo, Martin Castrogiovanni, ex conduttore di Tu sí que vales, show che l’ha visto protagonista in compagnia di Belen Rodriguez, rivela un episodio della sua vita che lo ha sconvolto a tal punto da portarlo a cambiare il suo quotidiano ed il suo approccio alla vita.

Il racconto shock

L’ex rugbista argentino naturalizzato italiano racconta in un’intervista rilasciata a Silvia Toffanin durante il programma televisivo Verissimo, un drammatico episodio accaduto nel 2015, periodo in cui lo sportivo risiedeva in Inghilterra.
A causa di continui e insopportabili mal di schiena, Martin decise di rivolgersi a dei dottori per scoprire quali potessero essere le cause di questo dolore che da tempo ormai non gli dava tregua. La diagnosi iniziale fu sconvolgente: i dottori avevano individuato nelle cause del suo male un tumore maligno e che gli sarebbero rimasti solo 6 mesi di vita. Ma Martin non si perde d’animo e soprattutto non perde le speranze, così, al suo rientro in Italia decide di rivolgersi ad altri medici per chiedere il parere anche di altri esperti.

Martin non perde le speranze

Il responso dei medici italiani fu diverso: a seguito di ulteriori accertamenti emerse che il tumore non solo non era maligno, ma non aveva coinvolto tutti nervi. Di conseguenza si è potuto operare e dopo un mese era di nuovo in campo a giocare più forte di prima. “Per le persone che lottano ogni giorno… io devo portare rispetto“, ha aggiunto. In studio, inoltre, continua l’intervista dicendo che non ha mai voluto affrontare pubblicamente tale questione per rispetto di quanti lottano ogni giorno contro questo male, ma in particolar modo per rispetto dei bambini che ha conosciuto e che lottano contro questa terribile malattia.

La consapevolezza di avercela fatta

Infatti, confessa alla conduttrice di Verissimo che sono stati proprio loro a dargli forza nei momenti di difficoltà. Si è soffermato più volte a riflettere sulla vita e su quanto gli stesse accadendo, e nei momenti più bui si è fatto forza pensando: “chi sono io? Non ho niente, non è maligno e non ha preso neanche tutto il nervo”.
Infine conclude con una considerazione e un augurio che fa a se stesso: “Sono stato sempre fortunato nella vita e lo sarò ancora, spero!”.

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