Vai al contenuto

Omicidio Vannini, Ciontoli intercettato con i colleghi: “Serve prudenza”

Pubblicato: 21/10/2019 12:24

Nelle ore immediatamente successive alla morte di Marco Vannini, Antonio Ciontoli cercò la vicinanza dell’arma dei carabinieri. 

Se questa vicinanza fosse solo emotiva o implicasse un aiuto pratico e attivo da parte di alcuni amici carabinieri, per risolvere la posizione del Ciontoli, non è dato saperlo. Quel che è certo è che alcune intercettazioni di telefonate tra Ciontoli e diversi amici nelle forze dell’ordine, ascoltati nell’ultima puntata di Quarto Grado, gettano un velo di sospetto su ciò che sarebbe successo all’indomani della morte di Marco.

Le telefonate il giorno dopo

È un Antonio Ciontoli dal tono affranto quello che parla al telefono, a poche ore dagli interrogatori fiume a tutta la sua famiglia.  Tutti sembrano volerlo rassicurare su un punto: i sui colleghi gli vogliono bene e lo aiuteranno. Uno in particolare gli dice: “Anto’ guarda ti siamo vicini tutti quanti poi verremo, adesso per il momento ci vuole una pausa di tranquillità, di rasserenazione e di prudenza anche se fisicamente non possiamo in questo momento muoverci più di tanto”. Il concetto di “prudenza” poi torna, e non è chiaro come essa si dovrebbe manifestare: Serve, come dire, quella prudenza che tu conosci, che tu sai però sappi che non sei da solo, non siete da soli”.

Il contatto con il medico legale e la balistica

Antonio Ciontoli parla poi con un certo Giuseppe, che sembra poter intercedere con dei medici che si occupano degli esami autoptici su Marco Vannini. Ad un certo punto i due parlano di un collega, un colonnello dei carabinieri di Tor Di Quinto, che potrebbe essere il contatto con il medico legale ed anche rappresentare un’intercessione con gli uffici di balistica che stanno effettuando gli esami sulle armi di Ciontoli: “Lì praticamente c’hanno gli esperti balistici e lui ci potrà sicuramente arrivare a questi esperti, capito?”, spiega Ciontoli.

Quello che appare da queste telefonate è che subito dopo il fatto, Antonio Ciontoli cercava aiuto e chiedeva ad alcuni colleghi di “stargli vicino”. In cosa consistesse questa vicinanza, è ancora da chiarire.

Ultimo Aggiornamento: 21/10/2019 12:42