Vai al contenuto

Carabiniere ucciso: il collega Andrea Varriale denuncia Natale Hjorth

Pubblicato: 23/10/2019 12:51

Gabriel Natale Hjorth, in carcere con l’accusa di concorso nell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, sarebbe stato denunciato per lesioni da Andrea Varriale, collega del vicebrigadiere ucciso a Roma il 26 luglio scorso. Secondo quanto riportato dall’Ansa, l’esposto del militare sarebbe stato depositato in Procura il 22 ottobre, e sarebbe riferito alle ferite riportate nella colluttazione avvenuta prima del ferimento mortale di Rega.

Natale Hjorth denunciato per lesioni

È questa la notizia battuta dall’Ansa, e riguarderebbe un esposto presentato da Andrea Varriale a carico del giovane americano Natale Hjorth, attualmente detenuto con l’accusa di concorso nell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega insieme all’amico, Finnegan Lee Elder.

Varriale, che era in servizio con il vicebrigadiere ucciso a Roma il 26 luglio scorso, secondo l’agenzia di stampa avrebbe denunciato il ragazzo per lesioni, in riferimento alle ferite riportate nella colluttazione che avrebbe preceduto il ferimento mortale del collega.

Si tratterebbe di lesioni giudicate guaribili in 10 giorni, procurategli proprio dallo studente americano nel corpo a corpo di quella tragica notte. La denuncia di Varriale, assistito dall’avvocato Francesca Coppi, secondo Ansa sarebbe stata depositata in Procura il 22 ottobre scorso.

La difesa aveva rinunciato al Riesame

Nel settembre scorso, la difesa di Hjorth aveva rinunciato all’udienza del Riesame sull’istanza di scarcerazione, motivando la decisione con la necessità di dover esaminare in modo più approfondito le carte dell’inchiesta.

I legali, infatti, avevano presentato ricorso al tribunale del Riesame, che avrebbe dovuto valutare la richiesta di modifica o di revoca della misura cautelare disposta a suo carico dal gip a fine luglio, ma vi avevano rinunciato perché nuovi atti furono depositati a ridosso dell’udienza fissata per il 16 dello stesso mese.

Il 19enne, che si è sempre detto innocente, avrebbe negato di essere a conoscenza del fatto che l’amico Finnegan Lee Elder avesse con sé un coltello (arma poi utilizzata per compiere il delitto) e, al Corriere della Sera, il padre di Hjorth aveva dichiarato: “Mio figlio era lì, ha sbagliato, ma non è un assassino”.