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Albarella, identificato il cadavere riaffiorato dal mare: non è Samira El Attar

Pubblicato: 19/11/2019 14:52

Nella giornata di ieri era stato ritrovato un cadavere sulla spiaggia di Albarella, a Rovigo. In un primo momento, si è pensato potesse appartenere a Samira El Attar, madre scomparsa da un mese. Non è lei: il cadavere è stato identificato però da alcuni familiari.

L’identità del cadavere

Non è di Samira El Attar il cadavere trovato ieri sull’isola di Albarella. Il sospetto, smentito già in giornata dai Carabinieri, arrivava innanzitutto dal fatto che il corpo trovato era di sesso femminile. La spiaggia inoltre è in un punto a poca distanza da dove sfocia il fiume Gorzone, che attraversa il paese in cui abita la madre scomparsa, Stanghella.
Tuttavia il cadavere apparterrebbe ad un’altra donna scomparsa, di nome Valentina Trolese. Il riconoscimento è stato fatto da alcuni familiari della donna, che sarebbero sicuri per via dei vestiti indossati dal corpo.

Chi è Valentina Trolese

Il cadavere, riporta il Gazzettino, è in avanzato stato di decomposizione. Per avere certezze sull’identità del corpo riaffiorato dal mare servirà attendere l’esame del DNA.
I familiari di Valentina Trolese, riporta il quotidiano locale, hanno riconosciuto i vestiti indosso al corpo ritrovato dai vigili del fuoco. La donna, 63 anni, è scomparsa lo scorso 19 ottobre da Campolongo Maggiore (Venezia) e per cercarla i familiari si sono rivolti anche a Chi l’ha visto?.

Ad Albarella anche un altro caso

L’isola di Albarella sembra essere il teatro di numerosi misteri, negli ultimi tempi. Oltre al cadavere ritrovato in mare nella giornata di ieri, attribuito a Valentina Trolese ed in un primo momento a Samira El Attar, il mese scorso erano stati trovati altri frammenti di ossa.
Il sospetto iniziale, in questo caso, è che si trattasse dei resti di Isabella Noventa, scomparsa nel gennaio del 2016. Il suo omicida, Freddy Sorgato, aveva dichiarato di aver gettato il corpo nel fiume Brenta. Tuttavia, le analisi sui frammenti hanno rilevato che gli stessi erano per lo più di origine animale. L’unico frammento umano, è ritenuto appartenere ad un giovane morto diversi anni fa.