Il vescovo Gustavo Zanchetta ha deciso di presentarsi di fronte alla giustizia. Su di lui prendeva un mandato di cattura internazionale a seguito delle accuse di abusi sessuali, continui e aggravati, a danno di due seminaristi.
Il caso è esploso nel 2017, quando è stato avviato un procedimento giudiziario contro il prelato. Il vescovo era stato rimosso dal suo incarico nella diocesi di Oran e trasferito.
La resa di Gustavo Zanchetta
Dopo l’annuncio del mandato di cattura internazionale della scorsa settimana, Gustavo Zanchetta ha deciso di presentarsi di fronte alla giustizia argentina per rispondere dei suoi crimini. A dare l’annuncio tramite un comunicato è stato il suo legale Javier Belda Iniesta.
Zanchetta si presenterà all’udienza prevista per il 27 novembre. Nel comunicato il legale rende noto che il suo assistito intenderà continuare la sua collaborazione al fine di accertare la verità sui fatti contestati.
Lo scandalo Zanchetta
Il caso di abusi legato a Monsignor Zanchetta è emerso lo scorso giugno a seguito di una serie di inchieste aperte dal Vaticano in merito ai temi di pedofilia e abusi sessuali. Sul vescovo argentino pendevano gravi accuse di abusi continui e aggravati a danno di due seminaristi; la sua stata la prima imputazione formalizzata in tribunale argentino.
Gustavo Zanchetta era vescovo emerito della diocesi di Oran, si era dimesso nel 2017 proprio a seguito delle prime accuse. Gli abusi risalirebbero al 2016 invece; dopo le dimissioni Zanchetta è stato trasferito presso l’Apsa- organismo di amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica. Ai tempi Zanchetta aveva rigettato ogni accusa ma non era stato in grado di spiegare le prove schiaccianti contro di lui, come gli scatti inopportuni sul suo cellulare.
Il mandato di cattura
Lo scorso 21 novembre la pm argentina Maria Soledad Filtrin ha emesso un mandato di cattura internazionale. Il vescovo Gustavo Zanchetta risultava irreperibile e non aveva risposto a numerose chiamate.