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Crollo sulla A6, i testimoni: “Ho visto tutto nero, il viadotto non c’era più”

Pubblicato: 25/11/2019 10:52

Nessun ferito e nessuna vittima, ma tanta paura. È questo il bilancio del crollo del viadotto sulla A6 Torino-Savona. Merito anche di alcuni automobilisti che, visto il pericolo, hanno fermato le altre auto dirette verso il baratro. Ecco la testimonianza di uno di loro.

Salvo per miracolo

Si dice miracolato Daniele Cassol, 56enne che ai microfoni di SkyTG24 ha raccontato come sia stato vivere in prima persona il crollo del viadotto sulla A6. 40 metri di autostrada spazzati via dalla furia di una frana, che ha tagliato in due la strada all’altezza di Madonna del Monte. Sulla natura del crollo stamattina si è espresso anche un esperto, secondo cui il problema non è la struttura e che non poteva far altro che crollare.
Daniele Cassol era lì e con lui decine di altri automobilisti. Nella testa, un’altra tragedia recente: “Ho ancora impresse le immagini del ponte Morandi, ho pensato al peggio“.

Il racconto del crollo

Ero in fase di sorpasso – racconta a SkyTG24 – quando ho visto una persona che sbracciava e ho pensato avesse qualche malore. Poi mi sono voltato e ho visto tutto nero, il viadotto non c’era più“. Queste sono le parole con cui Cassol descrive il tragico crollo del viadotto. La preoccupazione è stata per le auto dietro di lui: “Ho cercato di bloccare tutte le macchine, arrivava anche un pullman con decine di persone a bordo“.
Altre persone hanno testimoniato quei momenti, come l’ultimo camionista passato prima del crollo. Le sue parole sono riportate da numerosi giornali: “Ho sentito l’asfalto cedere sotto le ruote, ho avuto la netta sensazione che stesse andando giù. La paura è stata tremenda“.

Una famiglia scappava dalle frane

Particolarmente drammatica risulta la vicenda di un’altra famiglia coinvolta, quella di Fabio Spano e Maria José Cagnà. La loro auto si è fermata al limite del baratro, ma non è l’unica tragedia cui sono andati incontro in questi giorni.
Sabato notte siamo scappati per un crollo dovuto a una frana – si legge su Il Messaggerovolevamo tornare per prendere il gatto e verificare che la costruzione fosse in sicurezza“. Anche loro, come molti, hanno visto qualcuno sbracciarsi, si sono fermati e come molti hanno pensato al peggio: “Ho ripensato al Ponte Morandi, e lì a contatto con il pericolo mi sono detta: siamo vivi, conta questo“.

Anche Giovanni Toti ha raccontato la vicenda su Facebook. Il Presidente della regione Liguria ha condiviso una foto scattata dall’autobus sul luogo del crollo, ha ringraziato i soccorsi e invocato un piano straordinario per le infrastrutture.