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Morti in corsia: chiesto l’ergastolo per il “medico killer” Cazzaniga

Pubblicato: 30/11/2019 11:10

La Procura di Busto Arsizio (Varese) ha richiesto la condanna all’ergastolo per Leonardo Cazzaniga. L’ex vice-primario del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno è accusato di 15 morti in corsia, di cui 3 membri della famiglia della sua ex amante e presunta complice, Laura Taroni. L’infermiera Taroni, intanto, ha già ricevuto in Appello una condanna a 30 anni per 2 delle morti sospette in questione. Chiesti anche 4 anni di reclusione per i membri della commissione apposita a vigilare su Cazzaniga.

Le accuse contro il medico e “l’infermiera killer”

Cazzaniga e Taroni vennero arrestati il 29 novembre del 2016 dopo 2 anni di indagini. L’accusa che pende da allora sull’ex vice-primario riguarda ben 15 morti causate da un sovradosaggio di farmaci. 3 facevano parte della famiglia della cosiddetta “infermiera killer”, Laura Taroni, all’epoca amante del vice-primario Cazzaniga. Il Tribunale di Busto Arsizio l’ha condannata a 30 anni di carcere per 2 omicidi: suo marito Massimo Guerra e sua madre, Maria Rita Clerici. Intanto, lo scorso settembre la Corte d’Assise del Tribunale di Busto Arsizio ha accolto la richiesta di custodia cautelare tramite domiciliari, presentata dagli avvocati di Cazzaniga. Dopo 3 anni di carcere, Cazzaniga è tornato a casa dei genitori con l’obbligo del braccialetto elettronico. I domiciliari sono stati concessi solo fino a fine processo. La Procura di Busto Arsizio ha infine richiesto l’ergastolo per Leonardo Cazzaniga, oltre all’isolamento diurno per 3 anni e l’interdizione perpetua da pubblici uffici.

Nei guai anche la commissione su Cazzaniga

Il procuratore Gianluigi Fontana e la pm Maria Cristina Ria hanno infine richiesto 4 anni di reclusione e l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni per i membri della commissione che avrebbe dovuto vigilare sull’operato di Cazzaniga. Il Giorno specifica il loro ruolo all’interno dell’ospedale. Roberto Cosentina, direttore sanitario dell’azienda ospedaliera; Paolo Valentini, coordinatore della commissione; Maria Luisa Pennuto, responsabile della medicina legale; Nicola Scoppetta, dirigente del pronto soccorso e superiore diretto di Cazzaniga. Le accuse contro di loro sono di omessa denuncia e favoreggiamento personale, oltre a multe che vanno dai 250 ai 500 euro.