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Samira El Attar, per la Procura il marito sta depistando le indagini

Pubblicato: 23/12/2019 08:55

Si stringe sempre più il cerchio attorno alla scomparsa di Samira El Attar. Gli inquirenti ormai hanno abbandonato la pista del sequestro e stanno indagando sul marito della madre 43enne scomparsa lo scorso ottobre. Nelle loro mani, ci sarebbe una possibile arma del delitto e un lungo elenco di strani fatti che non tornano.

Il marito indagato per omicidio

Nei giorni scorsi è stato reso noto che il marito di Samira El Attar è indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Il pm Francesco D’Ambrosca infatti ha ritenuto necessario che l’indagine prendesse questa piega, nient’affatto convinto della posizione del marito. Sarebbero troppi infatti gli elementi che non tornano nell’indagine sulla madre scomparsa dopo aver portato la figlia a scuola, a Stanghella (Padova).
La Procura infatti è al lavoro per capire se il ritrovamento delle scarpe e di altri oggetti appartenenti a Samira, tutti fatti dal marito, non siano altro che tentativi di depistare l’indagine. Il Gazzettino ha riassunto tutti i dubbi degli inquirenti relativi al caso.

Cosa non torna nella scomparsa di Samira

Il quotidiano locale fa notare quali sarebbero i dubbi e cosa ha portato ad indagare sul marito. A partire da un possibile movente: la gelosia. Sarebbero numerose le testimonianze che riportano di un comportamento oppressivo dell’uomo, di problemi di coppia. Samira di questo aspetto avrebbe parlato spesso alla madre e da qui iniziano i dubbi.
Perchè un uomo così geloso avrebbe aspettato 24 ore per denunciare la scomparsa della moglie? L’uomo, secondo quanto riporta la fonte, avrebbe dichiarato di essersi recato in caserma la sera del 21 ottobre, ma che la stessa era chiusa. La mattina dopo la scomparsa di Samira, le avrebbe poi mandato una serie di messaggi. Tutti aspetti poco convincenti per gli inquirenti, così come appare dubbioso il racconto di cosa stesse facendo Samira al momento della scomparsa.

Nessuno sa del colloquio di lavoro

Tra gli aspetti al vaglio degli inquirenti, c’è anche la ricostruzione fatta dal marito Mohamed Barbri. L’uomo ha dichiarato che la donna, dopo aver portato la figlia a scuola, si sarebbe in bicicletta recata in un paese vicino per un colloquio di lavoro. Questo appuntamento non risulterebbe ad amici, conoscenti, possibili datori di lavoro della zona e tantomeno alla madre della giovane. Proprio a lei avrebbe mandato un ultima foto la mattina del 21, quindi avrebbe parlato con una vicina di casa verso le 10 e mezza e da lì più nulla.
C’è poi la questione dei ritrovamenti: le scarpe nere, un portachiavi e quindi un braccialetto. Tutti ritrovati dal marito, che invita gli inquirenti a cercare nei campi della zona. Per il pm D’Ambrosca, questo sarebbe un tentativo di depistaggio.

La possibile arma del delitto

L’ipotesi su cui stanno indagando gli inquirenti, secondo quanto riporta Il Gazzettino, è che l’uomo potrebbe aver ucciso la moglie in casa e quindi occultato il cadavere. A confermare l’ipotesi, viene riportato che chi ha condotto le indagini nella casa avrebbero portato al ritrovamento della possibile arma del delitto. Tuttavia, se l’uomo non è stato ancora sottoposto a fermo è perché tali indagini non hanno trovato niente che possa giustificarne l’arresto.

La gelosia, i possibili tentativi di depistaggio e un caso che sembra aver preso una direzione. La verità sulla scomparsa di Samira El Attar deve ancora emergere, ma sembra tramontata l’ipotesi di un lieto fine.

Ultimo Aggiornamento: 23/12/2019 08:56