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Stupro filmato e diffuso sui social: orrore per due presunti violentatori

Pubblicato: 27/12/2019 17:52

Un atroce caso di presunta violenza sta scuotendo la Francia. Due ragazzi di 16 anni sono infatti accusati di aver stuprato una ragazzina di minore età e di aver filmato e diffuso la violenza sui social.

I fatti, che sono stati totalmente negati dai due giovani fermati, hanno scosso la società per l’atrocità delle immagini diffuse online.

Fermata e minacciata sulle scale

Il fatto sarebbe avvenuto  nella regione dell’Essonne, a Morsang-sur-Orge. La ragazza sarebbe stata avvicinata in un palazzo, all’interno del vano scale, da due 16enni che avrebbero cominciato a minacciarla verbalmente per costringerla a seguirli. Uno dei due si vede nel video dire “C’è una squadra che sta per arrivare…noi siamo quelli buoni, ci muori”.

Dopodiché nel video si vedono 90 secondo di immagini atroci di una presunta violenza piuttosto cruenta. Dopo la diffusione del video su Twitter e Snapchat, che è stato già cancellato dai social, è partita la caccia ai due ragazzi e la ricerca della giovane, che poco dopo è stata identificata. Uno dei due minori si è recato spontaneamente ed entrambi sono stati identificati: si tratta di due ragazzi di 16 anni di origine africana.

La versione dei due giovani

Uno dei due parla di “rapporto consenziente” mentre l’altro dice di aver solo “appoggiato il suo membro” al corpo della ragazza. È ovviamente rimasta ignota l’identità della ragazza, ma i due 16enni sono al momento accusati di stupro di gruppo e diffusione d’immagini violente e denigratorie.

Marlène Schiappa, segretaria dello Stato dell’uguaglianza donne-uomini, ha commentato con grande rabbia l’accaduto:Sono degli adolescenti ma questo non giustifica nulla. Il rispetto delle donne deve essere applicato a tutte le età e in tutti i territori della Repubblica”. Pugno di ferro anche sulla questione social:Il video è rivoltante. Non appena ne ho preso coscienza ho subito contattato Twitter per fare in modo che lo rimuovesse. Delle copie sono ancora in circolazione. Questo social network non è all’altezza, i criminali lo sanno, ecco perché se ne servono”.

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